di Valentina Buonomo
Il 2016 è giunto a termine e Gaeta ha chiuso l’anno in bellezza con appuntamenti indimenticabili e ricchi di emozioni. Appuntamento immancabile per i gaetani è a San Silvestro “La notte de gliè Sciusciè”.
Una tradizione che si rinnova ogni anno il 31 dicembre, a partire dalle ore 17.oo, e che si snoda nella strade principali di Gaeta, da Via della Indipendenza a Corso Cavour e sul Lungomare Caboto, e che si tramanda da generazioni. L’evento coinvolge piccole orchestre composte da adulti ma soprattutto da ragazzi e bambini che portano i loro canti augurali in dialetto gaetano nel borgo, nelle abitazioni e nei locali della città.
Strumenti artigianali come il tamburello, l’urzo, il martello e le forbici sono accompagnati da strumenti moderni. In passato al termine “della sciusciata” era usanza offrire ai ragazzi fichi secchi, vino e prodotti tipici locali della festa ora sostituiti da strenne economiche come ringraziamento e buon auspicio.
La parola sciusciè ha avuto molte interpretazioni ma oggi si pensa che possa derivare da “sciuscelle” ossia dalle carrube. “Giè sciusciè” hanno lo scopo di augurare un felice anno nuovo e sono la dimostrazione che Gaeta non è solo sole e mare ma anche cultura e antiche tradizioni.
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