“Ma quanta esperienza avete finora maturato in politica? Che ne sapete voi di bilanci comunali, leggi e commi vari? Siete mai stati in un’assise pubblica? Queste le tante domande che ci vengono rivolte, con il sottinteso intento di apostrofarci, poi, come matricole inesperte del futuro consiglio comunale, alcuni esponenti che sui banchi del massimo consesso cittadino possono forse aver maturato, sì, il diritto alla pensione, per il numero di anni che vi hanno trascorso nella più totale atarassìa operativa, ma che certamente nessun minimo contributo hanno mai apportato alla soluzione di problemi che investivano e investono la realtà locale”. Con queste parole, Salvatore Mazziotti, filosofo, docente ed esperto di problematiche attinenti la disabilità, ha voluto caratterizzare lo spirito che, caricato dall’entusiasmo di chi vuole porsi al servizio degli altri, ha inteso creare la squadra di quanti hanno condiviso la vocazione di mettersi al servizio della collettività itrana, decisi e coesi a portare in porto il progetto che, sulla scorta di un programma che ha saputo e voluto recepire le istanze provenienti da una base che si è interrogata e confrontata a lungo su quale ideale futuro può attendere Itri, vuole favorire la nomina a primo cittadino di Luca Iudicone, giovane di età, ma sicuramente già tanto collaudato a svolgere il ruolo di amministratore da un convinto impegno politico, supportato anche da due mandati consiliari, uno come stimolante interlocutore dai banchi dell’opposizione, e l’altro nelle vesti di un attento assessore responsabile del settore dei servizi sociali. Interrogati da Simone Nardone, giornalista e scrittore che ha sollecitato l‘intervento di tutti, i candidati di CambiAmoItri hanno evidenziato, con i loro interventi, le specifiche competenze per le quali nutrono la personale attenzione, tutte, però, riportate a quel programma comune che, approntato e condiviso da tutti quanti hanno concorso a configurarne le linee portanti, ha rappresentato la base sulla quale costruire, come logica conseguenza, la squadra nell’armoniosa coesione che ne sta caratterizzando il percorso. E, nell’ordine degli interventi, abbiamo sentito Raffaele Fabrizio parlare del contributo di CambiAmoItri al rinnovamento della classe dirigente, di una Itri diversa perché diversi dovranno essere lo spirito e la caratterizzazione delle scelte operative, oltre che i servizi alle persone, rispetto al passato. Trascinatore e coinvolgente, poi, l’intervento di Cristoforo Soprano, il sociologo agricoltore che, quasi in una estasi metafisicamente appagante, con un tocco di illuministica visione alla Rousseau, ha parlato di appagante ritorno alla Natura, con la rivisitazione di un’agricoltura sana e senza veleni, nel cui ambito le nuove generazioni potranno trovare la soluzione anche al dramma della crescente disoccupazione attuale. Gli ha fatto eco Pasquale Valentino, che ha celebrato “i 25 anni di matrimonio con Itri”, novella patria che lo ha accolto meravigliosamente, lui napoletano di origine, che ha avuto modo di apprezzare la meravigliosa carica di accoglienza che connota il DNA della gente del posto. Maria Vittoria Manzo, già presente in amministrazione ai tempi del PDS nel 1994, ha sottolineato, con i tratti delicati del suo fine intervento, quanta valenza sappia esprimere questa squadra per la giusta valorizzazione e responsabilizzazione della gente, dopo il cambiamento nella vita amministrativa che CambiAmoItri si appresta a introdurre. Per Paola Ruggieri, assessore e convinta sostenitrice dello spirito di rinnovamento che si voleva portare con la precedente esperienza amministrativa, bisogna connotare positivamente il termine di politica, in quanto coloro che intendono coerentemente servire la collettività, ritengono i cittadini un centro pulsante di idee e come tali li considerano nel loro rapporto con la realtà locale. Attenta è stata la disamina delle liste operata dalla prof. Maria Civita Di Biase, già presidente della consulta per le pari opportunità e volano di iniziative tanto promozionali per la scuola, per le realtà associative, per la crescita generale delle realtà in cui si è registrata la sua presenza operativa. “Civismo e identità di vedute caratterizzano la nostra lista, la quale ribadisce con convinta opposizione il suo deciso “no” all’antipolitica”. Un entusiastico saluto al “reistituito” assessorato alla Cultura si è colto nell’intervento del prof. Giovanni Saccoccio che ha pure aggiunto che “la cultura del territorio può e deve dare una identità fortemente connotativa a tutta la sua gente”. Il suggello alla disamina delle problematiche condivise e portate avanti è giunto da Joseph Pennacchia, 19 anni il 1° maggio, nativo di Addis Abeba dal cui calore etnico e culturale ha ereditato e perpetuato quel sorridere quotidiano alla vita di tutti giorni. “Da quando avevo 14 anni – ha sottolineato- ho cercato di dare il mio contributo per nobilitare l’impegno e la quotidianità esistenziale dei miei coetanei. E’ vero che chi di dovere ha fatto molto poco per i giovani e per far superare loro il disagio che li condiziona, ma è anche vero che tocca anche a loro dare una mano a chi cerca il loro riscatto. Il mio messaggio non vuole suonare come una predica solo moralistica, ma vuol far capire che, volendolo e stando insieme, dall’attuale palude sociale si può uscire. E noi di CambiAmoItri siamo certi di riuscire a favorire questa autentica rinascita socio-culturale, autentico ritorno alla vita!”
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