Camorra, arrestata la “cassiera” del clan emergente operativo anche a Minturno

I Carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa (CE), in San Vittore del Lazio (FR), attivamente supportati dai militari dell’Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal g.i.p. del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di Cotugno Franca, cl. 1970, residente a Giugliano in Campania (NA), moglie di Perrone Massimo, cl.1976.

La donna è ritenuta responsabile di associazione per delinquere di stampo mafioso.

L’indagine, avviata dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile del citato Reparto ha consentito di delineare l’esistenza di una neo-costituita frangia del “clan dei Casalesi”, legata alla fazione “Bidognetti” ed autodefinitasi “nuova gerarchia Casalese”, operante principalmente nei comuni di Sant’Antimo (NA), Giugliano in Campania, Parete (CE), Mondragone (CE), Casal di Principe (CE) e Minturno (LT). 

Nel corso delle investigazioni è stato inoltre possibile delineare il ruolo ricoperto dalla destinataria del provvedimento che, in seguito all’arresto del marito, capo del sodalizio, avvenuto nel mese di giugno 2017, avendo piena disponibilità e libero accesso ai fondi del clan, ha continuato ad elargire, con cadenza settimanale, emolumenti in favore dei familiari dei componenti dell’associazione criminale al momento detenuti.

Tra l’altro, la stessa, avrebbe minuziosamente eseguito le direttive impartite dal coniuge nel corso dei colloqui tenuti all’interno del carcere, finalizzate a confermare la sussistenza del vincolo associativo e ad affermare il suo ruolo di vertice nei confronti dei sodali.

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