Da una parte la tradizione del rintocco delle campane, dall’altra il diritto alla quiete pubblica soprattutto nei periodi di ferie.
In mezzo una lettera garbata arrivata nella nostra redazione da un turista friulano che quest’anno ha deciso di trascorrere le sue vacanze nel Golfo di Gaeta.
Ecco il testo della lettera.
Buongiorno,
sono un turista residente in Friuli Venezia Giulia che ha trascorso alcune settimane di ferie a Gianola. Il soggiorno è stato gradevole in tutti i suoi aspetti, tranne che per lo spiacevole particolare del suono registrato delle campane del locale Istituto Mater Divinae Gratiae, che ripetutamente durante il giorno funesta i timpani dei residenti e degli ospiti, ad un volume e con una durata che ritengo ben al di sopra della “normale tollerabilità”.
Dopo diversi giorni di paziente sopportazione, mi sono deciso a contattare telefonicamente l’Arcidiocesi di Gaeta, ed ho avuto un breve colloquio con il Vicario Generale Mons. Sparagna, il quale molto gentilmente ha assicurato un suo intervento presso il parroco di Gianola.
Nonostante le assicurazioni che ho ricevuto, tutto è continuato come prima.
Ho allora ritenuto opportuno lasciare traccia scritta della mia rimostranza, ed in data 30 luglio ho inviato una mail all’indirizzo del Monsignore, reperito sul sito internet dell’Arcidiocesi.
Ad oggi non ho ricevuto risposta.
Rientrato a casa, in data 9 agosto ho indirizzato un’altra mail al sindaco di Formia (all’indirizzo reperito sul sito istituzionale), autorità preposta alla salute pubblica, per segnalargli la questione che a mio avviso reca più di qualche noia ai turisti di passaggio a Gianola (con immaginabili ricadute sulle presenze nelle strutture ricettive) ed ai residenti, tra i quali ho notato un atteggiamento di rassegnazione, che fatico a spiegarmi essendo estraneo alle dinamiche del luogo.
Anche in questo caso non ho ricevuto alcun riscontro.
Desidero quindi rendere pubblico il contenuto le due lettere (presenti nell’allegato “campane gianola”) che ho inviato alle autorità, religiosa e civile, sulla questione del volume delle campane dell’Istituto Mater Divinae Gratiae di Gianola, con preghiera di darne notizia sugli organi di informazione locale.
Chiedo cortesemente di informarmi dell’eventuale pubblicazione delle mie osservazioni: si comprenderà che da lontano mi è complicato verificare quel che si pubblica in quel di Formia.
Ringrazio dell’attenzione.
Alessio Sokol
Queste, invece, le lettere che il turista friulano ha inviato alla Curia e al Sindaco di Formia.
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Buongiorno Mons. Sparagna,
ci siamo sentiti al telefono alcuni giorni fa in merito al suono delle campane dell’istituto mater divinae gratiae di Gianola a Formia. Nonostante il Suo intervento presso il parroco don Antonio, che non dubito esserci stato, nulla è cambiato: anche questa mattina alle 7.30 la registrazione delle campane irradiata con gli altoparlanti, ad un volume dal mio punto di vista eccessivo, hanno salutato il mio risveglio anticipato. Durata di quella che alle mie orecchie non è una delizia: 4 minuti. Mi sono informato presso un mio carissimo amico che regge la parrocchia di — (OMISSIS), località turistica al pari della Vostra, il quale mi ha riferito che ogni Vescovo emana un disciplinare che regola il suono delle campane e ne fissa la durata. Lassù al nord, salvo casi particolari, ci si attesta attorno al minuto. Mi rendo conto che al mutare della latitudine gli usi cambiano, ma il quadruplo mi sembra un eccesso, ed “a naso” il locale parroco sta esagerando.
La mia vacanza a Formia si sta concludendo: mi sono trovato benissimo per tutto il resto, tranne il piccolo neo del mancato riposo (almeno per due settimane l’anno uno ama dormire un poco di più). Non so se ritornerò in ferie da queste parti: certo è che nel caso mi informerò preventivamente se don Antonio sia sceso a più miti consigli…
La invito a prendersi a cuore la vicenda: ho incontrato in queste due settimane diversi fedeli anziani che non ne possono più dei diuturni scampanii, ed hanno ritegno di lamentarsi perché per loro la Chiesa è un’istituzione che non si discute. Si possono discutere, però, i comportamenti dei suoi Ministri.
La ringrazio nuovamente per l’attenzione.…
Alessio Sokol
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Al sig. sindaco del Comune di Formia
Egr. dott. Bartolomeo,
sono un turista che ha appena trascorso le sue vacanze nella vostra bella città.
Ho soggiornato a Gianola, debbo dire con inattesa soddisfazione.
Un solo inconveniente, purtroppo: il suono delle campane dell’Istituto Mater Divinae Gratiae.
Alle 7.30 di mattina e poi diverse volte al giorno, con durata e intensità insopportabili, uno scampanio pre-registrato funesta i timpani dei residenti e degli ospiti: ho provato a rivolgermi alle autorità ecclesiastiche, nella persona del vicario generale della diocesi di Gaeta, mons. Sparagna, il quale ha palesato una disponibilità solo verbale.
Mi sono permesso una piccola indagine fatta in casa tra i vicini autoctoni, che sono usi a sopportar tacendo quello che ritengono un sopruso perpetrato da un’istituzione che non osano mettere in discussione.
Mi rivolgo dunque a Lei, autorità preposta alla pubblica salute, affinchè provveda a verificare la veridicità di quanto da me <esposto>: non dovrebbe esserLe difficile far effettuare un sopralluogo da parte della Polizia locale (ed eventualmente i necessari rilievi fonometrici da parte dell’ARPA di Latina), riscontrare che il suono delle campane in questione rispetti le norme che la Curia Vescovile stessa dovrebbe essersi data in ottemperanza ad una direttiva della CEI, e muovere un passo ufficiale presso le autorità religiose per far cessare questa vera e propria vessazione nei confronti della pubblica quiete.
Spero vivamente di poter trascorrere nuovamente le mie vacanze a Gianola, e a non essere costretto ad optare per altri luoghi limitrofi. Sarebbe un vero peccato ed una pessima pubblicità per la Sua città.
In attesa di un Suo cenno di riscontro, Le porgo un cordiale saluto.
Alessio Sokol
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