Il tavolo tecnico tenutosi questa mattina nella sala Sicurezza del Comune di Formia si è rivelato un primo importante step verso la costituzione di un coordinamento operativo interistituzionale che, a partire da ottobre, lavorerà sugli strumenti da mettere in campo per disarmare la mano dei piromani.
Proprio da questo si è partiti: chi incendia le nostre montagne?
Il confronto con gli esperti ha evidenziato l’eterogeneità del fenomeno e la diversa natura dei soggetti implicati. Dai pastori interessati al rinnovo dei pascoli ai cercatori di asparagi, dai piromani veri e propri (persone disturbate che si eccitano alla vista del fuoco) agli incendiari per profitto, quelli che sperano in una futura declassificazione dei loro terreni (es. da boschi, intoccabili per dieci anni, a pascolo o pascolo erborato) o progettano speculazioni edilizie. La particolare complessità del fenomeno rende più difficile individuare gli interventi di prevenzione più efficaci.
“Le forze antincendio che hanno preso parte all’incontro – sostiene l’Assessore alle Politiche Ambientali Maria Rita Manzo – hanno condiviso la gravità del problema, dando ampie garanzie sull’attenzione che gli viene dedicato, sia in termini di uomini che di mezzi impiegati. Da parte di tutti è emersa la volontà di migliorare il coordinamento tra gli enti, fermo restando che sul campo sono già attualmente dispiegate tutte le risorse disponibili. Un ulteriore potenziamento verrà nei prossimi giorni dalla Protezione Civile. Per il resto, lo sforzo è già massimo. Chiusa l’emergenza, si dovrà lavorare sulla prevenzione”.
“In quest’ottica – rende noto il primo cittadino di Formia Sandro Bartolomeo -, si è iniziato a discutere dell’idea di istituire dei punti di avvistamento per il controllo del territorio montano. Uno strumento utilissimo per il monitoraggio del patrimonio boschivo e deterrente importante per tutti i possibili attori di questo scientifico disastro che ciclicamente si consuma a danno delle nostre montagne e del nostro patrimonio boschivo. Nei prossimi giorni contatteremo Enti e associazioni per trovare le risorse da destinare a questa attività che sarà coordinata dalla nostra Protezione Civile. Siamo sotto aggressione – conclude -, non possiamo che rispondere con forza”.
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