Al fine di consentire una mirata informazione a favore degli operatori del settore della pesca professionale, si è svolta, nella giornata di sabato, presso la sede della Capitaneria di Porto di Gaeta, alla presenza dei rappresentanti del locale ceto peschereccio, una conferenza illustrativa sulle recenti modifiche normative del decreto legislativo n. 4/2012, introdotte dalla legge n. 154/2016, entrata in vigore lo scorso 25 agosto. L’incontro ha permesso, così, di affrontare ed illustrare in modo analitico il nuovo regime sanzionatorio, ponendo, in particolare, l’accento sulla depenalizzazione del reato di detenzione, sbarco, trasbordo, trasporto e commercializzazione del prodotto ittico sottomisura, pescato in violazione della taglia minima prevista dalla legge per ogni singola specie.
Tali condotte illecite saranno, dunque, perseguibili attraverso l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie che, in proporzione alla quantità di “novellame” illecitamente catturato, saranno comprese tra 1.000 e 75.000 euro. Contestualmente il legislatore ha inteso inasprire il regime delle pene accessorie applicabili a tali tipologie di illecito, prevedendo la sospensione della licenza di pesca da 3 a 6 mesi, nonché la sospensione del certificato di iscrizione nel registro dei pescatori fino ad un massimo di 3 mesi.
Per la pesca del tonno rosso e del pesce spada, in caso di esemplari sottomisura, le suddette sanzioni pecuniarie saranno raddoppiate, con l’ulteriore applicazione della sanzione accessoria della revoca della licenza di pesca per le infrazioni reiterate nel tempo.
Infine, per tutti coloro che praticano la pesca sportiva, la legge n. 154/2016 ha inasprito le sanzioni amministrative applicabili nel caso in cui venga superato il quantitativo massimo giornaliero pro capite dei 5 kg di pescato. Saranno pertanto applicate per tale violazione, sanzioni amministrative da un mimino di 500 ad un massimo di 50.000 euro, in proporzione alla quantità di cattura accertata in sede di accertamento. Nel caso in cui il pescatore non professionale commercializzi il pescato la sanzione potrà raggiungere i 12.000 euro.
Si raccomanda, dunque, a tutti coloro che svolgono attività di pesca professionale o sportiva la puntuale conoscenza ed osservanza delle importanti novità introdotte dal legislatore.
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