Caricabatterie, è rivoluzione: cosa cambia e perché, la novità che coinvolge tutti

L’aumento esponenziale dell’uso dei dispositivi elettronici ha comportatato una proliferazione di caricabatterie, ma è tempo di rivoluzione.

Telefonini, tablet, laptop, tastiere e gadget elettronici… Ogni apparecchio ha il suo alimentatore. E così ogni consumatore si trova a gestire anche una decina di caricabatterie contemporaneamente. Sì, ce ne sono un po’ troppi in circolazione… E l’abbondanza di tali apparecchi ha creato un evidente problema di accumulo di oggetti inutilizzati, e di conseguenza un impatto ambientale importante.

Caricabatterie ingresso usb
Caricabatterie, è rivoluzione: cosa cambia e perché, la novità che coinvolge tutti – gazzettinodelgolfo.it

Per frenare questa deriva, chi ci governa ha pensato a una strategia utile a ridurre la frammentazione del mercato e a promuovere l’uso di un unico tipo di caricabatterie per la maggior parte dei dispositivi elettronici portatili. Nella speranza che, limitando il numero di caricabatterie necessari, si possa pure diminuire la quantità di rifiuti elettronici prodotti e permettere ai consumatori risparmieranno denaro e tempo.

La rivoluzione del caricabatterie parte dunque da un principio semplice: fare in modo che la maggior parte dei dispositivi elettronici portatili debba utilizzare lo stesso tipo di porta di ricarica. Ma quale?

Ecco la rivoluzione dei caricabatterie: cosa dice la norma UE

Da sabato 28 dicembre 2024, tutti i produttori di elettronica hanno dovuto dotare i dispositivi venduti nell’UE di porte per caricabatterie USB-C. Questo dice la normativa dell’Unione Europea che dovrà essere rispettata nei ventisette Stati membri. Così i consumatori non dovranno più acquistare caricabatterie separati per ogni dispositivo posseduto.

Telefonini in carica
Ecco la rivoluzione dei caricabatterie: cosa dice la norma UE – gazzettinodelgolfo.it

Tutti i nuovi telefoni cellulari, i tablet e gli altri dispositivi elettronici venduti nell’UE saranno quindi dotati di una porta di ricarica USB Type-C. Così ha deciso il Parlamento europeo. Tale novità, secondo Bruxelles, ridurrà costi e sprechi.

La legge, approvata per la prima volta nel 2022 dopo una lunga disputa con il gigante tecnologico statunitense Apple, ha dunque imposto alle aziende che vendono i loro prodotti in Europa di adattarsi per tempo al nuovo standard. Soltanto i produttori di computer portatili avranno tempo fino a inizio 2026 per seguire le direttive.

C’è da dire che la maggior parte dei dispositivi utilizza già questi cavi, mentre Apple continua a mostrarsi riluttante. Ciononostante, i nuovi iPhone della Apple saranno prodotte con ricarica USB Type-C, abbandonando le porte Lightning. L’UE ha optato per le porte USB-C perché possono caricare fino a 100 Watt, trasferire dati fino a 40 gigabit al secondo e possono essere utilizzate per collegare display esterni.

Al momento della sua approvazione, la Commissione aveva fatto sapere che la legge avrebbe consentito di risparmiare almeno 200 milioni di euro all’anno e di ridurre di oltre mille tonnellate i rifiuti elettronici prodotti dall’UE ogni anno.

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