Ci sono importanti novità in merito ai beneficiari della Carta del Docente, nel 2025 sarà infatti estesa anche a chi finora non era tra gli aventi diritto.
Essere aggiornati in molti lavori risulta essere fondamentale, sarebbe un errore pensare che non lo sia, anche se farlo può portare a dover mettere in conto dei costi che non sono così sostenibili per tutti. È proprio per questo che già da qualche tempo è disponibile la Carta del Docente, che sarà rinnovata anche nel 2025 e pensata per avere a disposizione un bonus che può essere utilizzato per migliorare il livello di formazione di ogni insegnante.
Grazie a questa iniziativa è possibile utilizzare il denaro erogato per diversi scopi, tutti inerenti allo svolgimento della propria professione e in un’ottica di miglioramento. Chi lo ritiene necessario può così acquistare libri, hardware e software, ma anche iscriversi a corsi che possono essere utili per accrescere il proprio background o acquisire nuovi metodi di insegnamento, ma che prevedono un costo. Il governo in carica ha deciso non solo di confermare questa misura, dimostrando quanto la ritenga utile, ma anche di potenziare la platea dei beneficiari.
Spesso quando vengono introdotte una serie di agevolazioni si tende a pensare possano essere ristrette solo a chi è in possesso di determinati requisiti, lasciando fuori la gran parte delle persone che potrebbero averne bisogno. La sensazione di scontentezza è quindi inevitabile, soprattutto quando ci si trova in un periodo in cui il vantaggio potrebbe essere davvero provvidenziale.
Una situazione simile si era verificata finora anche con la Carta del Docente, ma nel 2025 fortunatamente si è deciso di correre ai ripari di colmare una lacuna che era considerata importante. Non solo ora dobbiamo segnalare una conferma della misura, ma addirittura un potenziamento, come confermato nell‘art. 15 del D.L. n. 69 del 2023 – il c.d. decreto salva-infrazioni: fino ad ora, infatti, ad averne diritto erano esclusivamente i docenti di ruolo, ora invece tra i beneficiari ci saranno anche gli insegnanti con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile.
Si pensa in questo modo di raggiungere un duplice obiettivo, non solo venire incontro ai professori che possono avere bisogno di un aiuto economico, ma anche sostenere l’insegnamento nella scuola pubblica, che ha bisogno di personale formato e aggiornato per poter lavorare con continuità e profitto. E ad averne vantaggio non potranno che essere gli allievi.
In un primo momento la Carta del Docente non era prevista per gli insegnanti che stanno operando con un contratto precario in questo anno scolastico, la discriminazione ora invece cessa di esistere grazie a uno specifico articolo presente nell’ultima Legge di Bilancio.
La modifica, a dire la verità, nasce anche per esigenze strettamente giuridiche, che hanno portato a modificare la decisione iniziale. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, infatti, aveva sottolineato in una sentenza quanto fosse necessario per il nostro Paese adeguarsi alle regole comunitarie, che ritengono non debba esserci alcuna differenza tra chi ha un contratto a tempo determinato e chi invece ce l’ha indeterminato. In un caso come quello della Carta del Docente il riferimento non può che essere a insegnanti di ruolo e supplenti, chiamati comunque a svolgere lo stesso ruolo, anche se con contratti differenti.
La modifica sarà sempre valida, senza la necessità di alcuna proroga, ma con un’ulteriore novità in merito all’importo. Finora, infatti, questo era pari a 500 euro, ora sarà determinato annualmente con decreto ministeriale, fino a un massimo di 500 euro.
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