Il dubbio è se il debitore possa bloccare la vendita della casa all’asta quando l’immobile è abitato da bambini o disabili. Cerchiamo di fare chiarezza in merito.
La casa è un bene prezioso. il nido in cui ci sentiamo sicuri e protetti. Pensare di perderla scatena un dolore immenso ma quando si contraggono debiti è un’eventualità da considerare. Può capitare, ad esempio, di non riuscire più a pagare le alte rate del mutuo in un periodo di difficoltà economica. Da qui il pignoramento del bene e la successiva vendita all’asta. Tantissime famiglie si sono trovate in questa situazione tra il 2022 e il 2023, quando gli aumenti continui dei tassi stabiliti dalla Banca Centrale Europea hanno fatto impennare le rate dei mutui a tasso variabile.
Non riuscendo a pagare puntualmente la rata, i cittadini si sono visti recapitare l’atto notificato da un Ufficiale Giudiziario che dà il via alla procedura di espropriazione forzata dei beni del debitore, casa compresa (pignoramento immobiliare). Diciamo subito che trattandosi di un esproprio e non di uno sfratto, il procedimento andrà avanti anche se nella prima casa vi abitano minori e disabili.
Vendita all’asta della casa con bambini e disabili: si può bloccare?
Così come è ammesso il pignoramento dell’immobile se nella casa vivono bambini e invalidi è concessa anche la vendita all’asta del bene in presenza di queste due categorie. Nessuna norma, infatti, permette al debitore di opporsi alla vendita del bene nonostante la presenza di persone fragile. La Legge, però, stabilisce che il debitore possa rimanere a vivere nella casa pignorata fino a che l’acquirente non si aggiudicherà l’immobile a condizione che la presenza della famiglia non intralci la vendita.
Il debitore, ad esempio, non potrà impedire ai possibili acquirenti di visitare l’abitazione altrimenti il giudice potrebbe imporgli di lasciare subito la casa. Dovrà solo sperare che l’asta non abbia successo e vada deserta per più tentativi successivi.
Secondo la normativa il Giudice può ridurre il prezzo base dell’asta fino ad un quarto del valore iniziale e dopo 4 tentativi può ridurre ulteriormente il prezzo fino alla metà del valore del bene in modo tale da facilitare le vendita del bene pignorato. Tuttavia ricordiamo che se la base d’asta dovesse scendere ad un livello tale da non permette il soddisfacimento ragionevole delle pretese dei creditori allora il Giudice potrebbe decidere di estinguere il pignoramento.