Con Michele e Pasquale
Siamo vicini a Pasquale e Michele, vittime, nella nostra città, di reiterate azioni omofobe.
Abbiamo nutrito la speranza che a Formia non avremmo dovuto assistere ad atti di omofobia come quello avvenuto in questi giorni: bersaglio due persone che vivono insieme una bella e pulita storia d’amore.
Un clima politico che in questo paese ha stigmatizzato quanti non si conformano ad una cultura basata sull’esclusione e la compressione dei diritti ha fatto – a nostro giudizio – pesantemente da sfondo a questa vicenda.
Una circostanza sgradevole e dai toni pericolosi che parla a noi tutti , che preoccupa non poco e invita a non limitarsi a semplici attestati di vicinanza .
Dobbiamo essere in grado di mettere in campo iniziative politiche e culturali che valorizzino la cultura di genere, contrastino l’omofobia e il pregiudizio e chiariscano che ogni diversità è una ricchezza.
Sempre di attualità la nostra proposta – tanto per ricordarne una – di educazione sentimentale nelle scuole.
Ben venga, come primo momento cittadino la manifestazione indetta a Penitro per il 27 ottobre, alla quale parteciperemo convinti.
E’ una intera comunità che deve mobilitarsi. E’ una intera comunità che deve lanciare segnali forti e rivendicare il suo essere convintamente inclusiva. Ognuno faccia la sua parte: singoli cittadini e cittadine, associazioni , forze politiche , istituzioni . Nessuno può far finta di niente .
In questo le Istituzioni pubbliche, in primis quelle locali, hanno un ruolo importante.
L’amministrazione di Formia si impegni ad attivare percorsi mirati contro l’omofobia e l’abbattimento degli stereotipi , coinvolgendo le scuole e le associazioni culturali, la cittadinanza ; costituisca la consulta per le pari opportunità che delinei un programma quadro chiaro e condiviso di interventi sulla cultura di genere e sul contrasto all’omofobia.
A tal proposito rammentiamo che, convinti dell’importanza di un lavoro di sensibilizzazione delle nuove generazioni, nel 2016 proponemmo alla precedente giunta comunale che la fece propria l’adesione al progetto di Amnesty “Scuole attive contro omofobia e transfobia”, per prevenire comportamenti deviati che ledono i diritti delle persone, proprio come quelli che si sono presentati in questi giorni.
Sono questi i temi sui quali ci si caratterizza, ponendo le basi di un’azione sociale e culturale – quindi politica- chiara e priva di incertezza alcuna .
Su queste cose non ci si può nascondere. Non sono consentite per noi le posizioni neutre
Una prima e semplice risposta- da parte del Comune – sarebbe l’adesione alla rete READY contro l’omofobia e la misoginia.
Gli atti e i pronunciamenti generici di solidarietà non bastano: si ha il dovere di intervenire prontamente per creare e rafforzare quello spirito di comunità e quel senso di appartenenza che ci rende civile ed accogliente
Tutti dobbiamo essere attivi in questi processi di inclusione e siamo fiduciosi che l’amministrazione non si tirerà indietro e farà la sua parte.
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