Due serate di applausi e risate hanno animato la sala del teatro Manzoni. La platea entusiasta e divertita ha accolto con calore l’esilarante Enrico Brignano che ancora una volta ha risposto perfettamente alle aspettative del pubblico. In scena con la seconda edizione del suo Evolushow della passata stagione teatrale, ossia una versione aggiornata esattamente come un software, l’artista romano ha convinto, soddisfatto e trascinato gli spettatori con Evolushow 2.0 in un vero e proprio viaggio nel tempo. Un viaggio nell’evoluzione dell’uomo e della società attraverso la crescita o la totale trasformazione di abitudini, dinamiche di vita, comportamenti e priorità.
L’artista romano ha ironizzato sulle contraddizioni di donne e uomini, soprattutto quando i cambiamenti registrati nel tempo non sembrano rappresentare affatto miglioramento e progresso, ma tutt’altro, e lasciato il giusto spazio, tra le innumerevoli battute e risate, a una riflessione più profonda. In questa versione 2.0 Brignano è ripartito dalla clonazione per riprendere e continuare il suo racconto attraverso millenni di storia, dal paleolitico all’era informatizzata, dalla creazione del mondo alla scoperta di Marte. Nell’evoluzione dei comportamenti dell’uomo un grosso faro è rimasto puntato sul rapporto ormai vitale con la tecnologia, in una società sempre più internettizzata, dove sembra impossibile rinunciare a telefoni android, infinite applicazioni e vita sui social network. Nell’esasperazione delle più bizzarre abitudini umane comuni, il mattatore romano ha regalato due ore e mezza di spettacolo ininterrotto, senza perdere mai lo sguardo divertito e attento del pubblico, sempre fisso su di lui. Il lungo monologo è stato magistralmente arricchito da immagini suggestive e futuristiche e dal costante gioco di luci e proiezioni, ma soprattutto dalle coreografie eseguite da sette giovani ballerini che hanno accompagnato Brignano nei momenti musicali con performance, acrobazie e danza aerea. In molti di questi intermezzi lo showman ha dato prova anche delle sue ottime doti canore, mostrando ancora una volta i mille volti che compongono la sua poliedrica anima artistica. Non sono mancati i suoi tipici giochi di parole, i dialoghi con ipotetici figli, fidanzate e madri, gli ammiccanti ed esplicativi discorsi fatti di versi e gesti, le conversazioni tra i suoi immaginari personaggi nei diversi dialetti regionali italiani, non solo il romanesco. Uno spettacolo decisamente ricco e articolato ma al contempo ben amalgamato, denso e compatto, dai toni incalzanti e coinvolgenti, con una voce guida unica e da cui non è possibile distrarsi.
“È stato emozionante festeggiare i trent’anni di carriera di Brignano sul palcoscenico del Manzoni – ha sottolineato Fabio Alescio, presidente del teatro di Cassino – in un’atmosfera calda ed entusiasta che certamente è arrivata diretta e immediata sin dalle prime battute all’artista romano”. Era il mese di dicembre del 1985 quando l’allora acerbo e giovanissimo attore romano calcava per la prima volta le scene nel teatro Le Ginestre di Casal Palocco nella capitale, esibendosi nelle imitazioni delle figure politiche e televisive più di spicco dell’epoca, da Andreotti a Fanfani, da Pertini a Corrado. Alla fedeltà e alla stima della platea è andato il sentito ringraziamento finale di Brignano che ha dichiarato tutto l’affetto per il suo pubblico ricordando ai presenti in sala come “io e voi siamo una coppia di fatto e il nostro legame va costantemente rinverdito”.
La seconda e ultima serata in programma di Brignano è stata inaugurata alle 19 con l’appuntamento del Cultura Caffè, aperto a tutti, tra l’attore e gli studenti del Centro Universitario Teatrale di Cassino. Un incontro informale avvenuto in una dimensione più intima in cui i giovani aspiranti attori hanno potuto conoscere più da vicino l’artista e il suo percorso formativo e professionale. Brignano ha confessato senza esitazioni come il suo grande e vero amore sia indiscutibilmente quello del teatro, aldilà dei successi raccolti nel piccolo e grande schermo. “Il teatro è la mia casa patronale” ha dichiarato spiegando come solo lì gli è possibile esprimere tutta la capacità creativa, recitativa, espressiva e in continua crescita e trasformazione. Brignano non ha nascosto quanto il teatro possa essere sì generoso ma anche severo e cattivo con chiunque voglia intraprendere questa professione, sottolineando come nessun favoritismo e amicizia siano in grado di assicurare una lunga e apprezzata carriera, ma solo lo studio, l’impegno, lo spirito di abnegazione e l’onestà con il proprio pubblico.
“Il sold out registrato in entrambe le serate già da diverse settimane ci ha entusiasmato e soprattutto ha dato prova della capacità tecnica e organizzativa del teatro Manzoni in una programmazione di qualità” ha spiegato Alescio con soddisfazione, sottolineando come “la nostra struttura stia diventando sempre più importante nel panorama artistico della regione Lazio, riscuotendo successo tra giovani e adulti”. L’iniziativa del Cultura Caffè ripetuta con i ragazzi del Cut di Cassino in ogni fase pre-spettacolo rappresenta un punto chiave della linea del teatro, in grado di far avvicinare in maniera semplice, naturale ed estremamente costruttiva coloro che sognano una lunga carriera sul palcoscenico ai grandi artisti nazionali, carichi di esperienza e affetto verso le nuove generazioni.
Il prossimo appuntamento sarà quello offerto dal Balletto di Mosca che, diretto da Elik Melikov, andrà in scena il 23 dicembre con lo spettacolo di grande successo internazionale “Cenerentola”. I più piccoli invece potranno godere nel periodo natalizio del musical “Masha e Orso” a loro dedicato in scena il 28 dicembre. Il tutto sarà condito da una ricca programmazione cinematografica che culminerà con il nuovo film di Checco Zalone nel giorno di capodanno.
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