L’ironia e la leggerezza della farsa musicale scritta da Anna De Santis e diretta da Antonio Lauritano conquistano il pubblico del Teatro Manzoni. Un’ora e mezza di spettacolo tra battute esilaranti e applausi compiaciuti: A chi la dà e a chi l’apprumett non ha deluso le aspettative della Compagnia del Centro Universitario Teatrale di Cassino ma soprattutto non ha deluso la platea apparsa in sala entusiasta e divertita, desiderosa sin dalla fila al botteghino di assistere alla farsa musicale semplice e spiritosa, piccante ma mai volgare, che ha colorato e inaugurato la primavera del Cut. Rispolverata dopo le scarse rappresentazioni degli ultimi decenni, il genere della farsa, tipico del teatro di fine ottocento, ha così ritrovato il giusto vigore e quello spirito vivace animato dai dialoghi in dialetto napoletano, dalle battute incalzanti dei protagonisti in scena, dalle musiche dal vivo del coro del corso di Canto Scenico e per Musical del Cut.
“Non ci aspettavamo questo calore e questo successo” ha commentato Anna De Santis a fine spettacolo tra gli applausi e i sorrisi del pubblico, attento e interessato già dalle battute iniziali del primo atto. Stanca dopo la full immersion degli ultimi giorni di prove e commossa dall’alto gradimento del pubblico, l’autrice ha espresso chiaramente la propria soddisfazione per il successo dello spettacolo reso possibile dalla partecipazione di tutto il cast artistico. Dopo novanta minuti di esecuzioni musicali al pianoforte rigorosamente dal vivo, il maestro Lauritano, che ha magistralmente animato e accompagnato l’intera serata teatrale, ha ritrovato, ancora una volta, il consenso degli spettatori. Il suo contributo è stato prezioso e notevole, soprattutto nel rendere le scene complete e armoniche, in una perfetta successione dinamica, attualizzando in piccola parte, peraltro, il testo teatrale rispetto alla realtà di Cassino. “Abbiamo deciso di istituire un vero e proprio corso dedicato alla farsa teatrale, che possa sia riportare in scena le rappresentazioni antiche della tradizione napoletana sia dare spazio alle nuove con soggetti e dialoghi inediti” ha annunciato il direttore artistico del Cut, Giorgio Mennoia, che ha così manifestato pubblicamente l’intenzione di “programmare l’inizio del nuovo filone di studio e preparazione artistici già dal prossimo ottobre”. Il successo di A chi la dà e a chi l’apprumett rappresenta, quindi, l’avvio di un nuovo interessante ciclo formativo che andrà ad arricchire ulteriormente l’offerta didattica del Cut.
Il cast di attori ha dimostrato non solo grandi doti artistiche e interpretative ma anche la capacità di mantenere alta l’attenzione del pubblico senza abbassare mai il livello di caratterizzazione dei personaggi portati in scena, nonostante l’incalzare serrato di situazioni e dialoghi. Ogni singola parte recitata ha trovato la giusta espressione negli interpreti scelti e preparati dal regista e dall’autrice, tale che la corrispondenza tra voce, viso e personificazione dei personaggi della farsa è risultata adeguata oltremisura. La partecipazione del coro è stata importante e molto apprezzata, e ha contribuito a colorare e scaldare l’atmosfera del Teatro Manzoni dando, così, la possibilità ai 20 elementi in scena di esibirsi dopo la lunga preparazione artistica effettuata nell’anno accademico in corso.
Le protagoniste femminili Leda Panaccione e Martina Miele, rispettivamente donna Lucia e donna Carmela, hanno saputo dare un sapore speciale e impeccabile all’intero spettacolo, con il giusto mix di ironia, fascino, complicità e precisione nel ritmo interpretativo. La presenza scenica e la comicità di Gaetano Franzese, alias don Gennaro detto “il cazzone”, hanno ammaliato ancora una volta il pubblico senza minimamente deludere le aspettative. Marco Manuel De Rosa, Massimo Nese e Gianni Valente (rispettivamente nel ruolo di don Salvatore, Luigi e Gigino) hanno saputo dare il giusto tocco ingenuo, grottesco, divertente al limite del ridicolo, come da copione, a tutto il parterre artistico maschile. Non poteva mancare il cammeo dell’autrice Anna De Santis, in scena nel secondo atto, con grembiule e crestina nel ruolo della fidata e scaltrissima cameriera Filomena. “Il Centro Universitario Teatrale di Cassino festeggia con grande soddisfazione il successo della farsa napoletana riscosso al Manzoni – sottolinea Marco Mattei, responsabile del Cut e aggiunge che – il consenso e la soddisfazione degli oltre seicento spettatori presenti in sala non potevano essere ignorati ma, anzi, registrati e raccolti con la promessa di tornare presto in scena con una nuova farsa teatrale ancora una volta in sapor di Scarpetta”.