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Formia

Castello di Gianola, Pernarella (M5S): “Il Mibac intervenga”

“Soddisfatti della risposta dell’Assessore Valeriani, siamo in attesa che alle parole seguano i fatti e che, come assicurato quindici giorni fa in Consiglio regionale, provveda a interessare il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo”.

A dichiararlo è Gaia Pernarella, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, prima firmataria dell’interrogazione a risposta immediata sul complesso monumentale denominato “Castello di Gianola” a Formia. “Il primo passo di qualche mese fa ovvero la sospensione da parete degli uffici regionali del Castello dalla “Rete delle dimore storiche della Regione Lazio” – spiega la Consigliera 5 Stelle -, ci è sembrato incoraggiante ma dobbiamo nostro malgrado segnalare che a tutt’oggi la targa della Regione Lazio che indica il Castello come dimora storica è ancora affissa all’ingresso della proprietà creando confusione in chi non è a conoscenza della vicenda e sconcerto tra chi, soprattutto sul territorio, combatte una battaglia che Comune di Formia e Parco Regionale Riviera d’Ulisse conducono da oltre venti anni contro i ripetuti abusivismi edilizi, riconosciuti in Consiglio anche dall’Assessore regionale all’Urbanistica, e su cui è attesa sentenza il prossimo 19 Dicembre davanti al Consiglio di Stato.

Dopo che peraltro già il Tar del Lazio si è espresso giudicando gli abusi meritevoli di demolizione come da ordinanza emessa dall’Ente Parco. Certo – prosegue la Consigliera 5 Stelle -, riconosciamo agli Uffici regionali di aver fatto tutto quanto nelle loro possibilità ma allo stato, come ha confermato l’Assessore regionale all’Urbanistica, questo non è ancora sufficiente. A nostro avviso è ora più che mai necessario che gli Enti si parlino, come non è accaduto abbastanza fino a oggi, e si proceda più opportunamente per ridare fiducia a tutti quei cittadini che negli anni si sono rivolti alle Istituzioni e che non è possibile ancora deludere”.

Conclude la Pernarella: “Ci attendiamo, dunque, che al più presto, e come richiesto da tutti gli Enti che presero parte alla Conferenza dei Servizi dell’Aprile 2018, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio FR – LT – RI, proceda al riesame nel merito delle autorizzazioni fino a oggi rilasciate dall’allora Soprintendenza dei Beni Ambientali, Architettonici del Lazio. E che finalmente il Castello di Gianola smetta di essere l’orrore architettonico in cui è stato trasformato per tornare a essere il monumento storico che è stato”.

redazione

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