Chi sfrutta ancora un certo tipo di caldaia dovrà affrontate un 2025 di rincari e altri grossi problemi: che cosa sta succedendo? Capiamo nel dettaglio.
L’UE ha introdotto la Direttiva Case Green per ridurre le emissioni di gas serra e migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Tale direttiva mira a eliminare gradualmente l’uso di un certo tipo di caldaia. Il progetto è quello di dismettere totalmente gli apparecchi alimentati da combustibili fossili entro il 2040.
Si punta a incentivare l’uso d sistemi di riscaldamento più sostenibili, come le pompe di calore ibride e le energie rinnovabili. Tutto ciò per ridurre le emissioni di CO2 e anche per contenere i consumi per le famiglie. Migliorare l’efficienza energetica degli edifici significa infatti ridurre i consumi e, di conseguenza, abbassare i costi energetici a lungo termine.
Prezzi in salita per chi usa questo tipo di caldaia
In Italia, tuttavia, sarà complicato mettersi in linea con la direttiva UE. Nel nostro Paese, secondo le ultime stime, circa 17,5 milioni di abitazioni sono ancora riscaldate con gas metano. Quindi una grossa fetta delle abitazioni residenziali sfruttano ancora una caldaia assai inquinante ed energivora. Presto bisognerà dunque mettere mano al portafoglio per sostituire la vecchia caldaia inquinante. Ma la spesa non riguarda solo i programmi di sostituzione.
Già oggi, chi sfrutta un certo tipo di caldaia è in difficoltà. Nonostante il calo del prezzo all’ingrosso del gas naturale e la discesa dei costi per famiglia in bolletta nel 2024, quest’inverno le bollette del gas saranno molto care per gli italiani.
Secondo alcune recenti analisi, chi ha scelto un contratto a prezzo fisso potrebbe arrivare a pagare circa 1.700 euro all’anno per un consumo familiare standard di 1.400 metri cubi di gas. E in alcune città italiane, la caldaia a gas costerà ancora più cara. Nella Capitale, una famiglia media pagherà circa 1.866 euro. Altre città interessate da forti rincari saranno Napoli, Catanzaro e Palermo, dove la spesa supera sempre i 1.800 euro annui.
A dicembre le tariffe del gas sul mercato libero hanno già registrato un aumento medio del 2,5% per i contratti a prezzo fisso. Dunque, per chi usa un certo tipo di caldaia, il riscaldamento domestico è diventato un costo assai gravoso. Non sono al riparo dai rincari nemmeno coloro che hanno scelto un contratto a prezzo variabile.
Anche se gli aumenti saranno meno pesanti nell’immediato, con un incremento medio dello 0,55% rispetto a novembre, anche coloro che godono di una tariffa prezzo variabile potrebbero spendere nell’anno intorno ai 1.700 euro, risparmiando di fatto meno di 30 euro rispetto a chi ha un contratto a prezzo fisso.