L’autorizzazione all’intervento é stata richiesta dall’Arcidiocesi gaetana che, da tempo immemore, detiene l’uso dell’immobile, e che provvederà a proprie spese ai lavori straordinari. La delibera di Giunta specifica anche che “rimangono in capo all’Arcidiocesi l’esclusiva responsabilità ed il costo della manutenzione ordinaria, nonché ogni tipo di intervento dovuto per la messa a norma dello stabile, soprattutto connesso con la sicurezza degli utenti ed in generale per la pubblica incolumità“.
La chiesa di San Giovanni a Mare, conosciuta anche con il nome di S. Giuseppe perché vi si riuniva la Confraternita dei falegnami, è uno dei preziosi gioielli storico – architettonici del patrimonio comunale. Sicuramente è tra le chiese più caratteristiche del Centro Storico S. Erasmo per le diverse influenze architettoniche che vi si fondono. Edificata nel X secolo dal duca di Gaeta Giovanni IV, presenta una cupola di arte bizantina ed il pavimento leggermente inclinato per permettere il defluire delle acque del mare nei periodi di alta marea, essendo stata eretta nelle vicinanze del mare, all’esterno della cinta muraria, parzialmente demolita agli inizi degli anni Sessanta. Custodisce al suo interno un altare ricavato da un sarcofago, mentre le otto colonne che dividono la navata hanno capitelli di vario stile.
Da molti anni non vi si celebrano più cerimonie religiose, poiché necessita di importanti interventi di manutenzione straordinaria. L’Arcidiocesi di Gaeta, intenzionata a riaprire al culto la chiesa, ha richiesto, dunque, al Comune l’autorizzazione ad eseguire tali lavori a propria cura e spese, senza alcun gravame per l’Amministrazione Comunale.
Autorizzazione subito concessa “per restituire ai fedeli e all’intera cittadinanza – afferma il Sindaco Cosmo Mitrano – uno dei luoghi più suggestivi di Gaeta, che racchiude in sé importanti momenti della sua storia, e mostra ancora intatti percorsi di vita del suo popolo, nello scorrere dei secoli. Aver cura delle testimonianze del nostro passato, preservare e custodire i gioielli artistici e architettonici del patrimonio comunale sono obbiettivi prioritari per la nostra Amministrazione. Abbiamo, quindi, prontamente accolto la richiesta dell’Arcidiocesi poiché ci viene incontro, garantendo il ritorno della piccola chiesa alla sua antica bellezza, sollevando il Comune da ogni impegno di spesa. Un aiuto importante nell’attuale periodo di scarse risorse pubbliche” .
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