L’intervento approvato, infatti, riguarderà l’allargamento del marciapiede antistante la chiesa, oggi talmente angusto da non consentire il normale transito pedonale, e lavori per la sicurezza stradale nel vicolo retrostante. “Opere necessarie – spiega l’Assessore alle Opere Pubbliche Raffaele Matarazzo – che garantiranno maggiore sicurezza pedonale e veicolare. In particolare l’ampliamento del marciapiede consentirà anche di realizzare un sagrato per la chiesa, che ne risulta priva. Tale nuova configurazione permetterà non solo di utilizzare al meglio l’edificio religioso per le funzioni sacre, ma anche di avere una migliore visione della facciata di rilevante importanza storico – architettonica“.
Stanno, intanto, volgendo al termine i lavori di manutenzione straordinaria, avviati, a proprie spese, nei mesi scorsi dall’Arcidiocesi di Gaeta, su autorizzazione dell’Amministrazione Comunale, che ha collaborato nella ricerca e reperimento dei fondi necessari a riportare all’antico splendore la chiesa di San Giovanni a Mare.
“Grazie ad una fattiva e concreta sinergia tra Comune e Arcidiocesi, sarà restituito ai fedeli e all’intera cittadinanza, uno dei luoghi sacri più suggestivi di Gaeta, che racchiude in sé importanti momenti della sua storia, e mostra ancora intatti percorsi di vita del suo popolo, nello scorrere dei secoli – tiene a sottolineare il Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano – Aver cura delle testimonianze del nostro passato, preservare e custodire i tesori artistici e architettonici del patrimonio comunale sono obbiettivi prioritari per la nostra Amministrazione”.
La chiesa di San Giovanni a Mare, conosciuta anche con il nome di S. Giuseppe perché vi si riuniva la Confraternita dei falegnami, è sicuramente tra le chiese più caratteristiche del Centro Storico S. Erasmo per le diverse influenze architettoniche che vi si fondono. Edificata nel X secolo dal duca di Gaeta Giovanni IV, presenta una cupola di arte bizantina ed il pavimento leggermente inclinato per permettere il defluire delle acque del mare nei periodi di alta marea, essendo stata eretta nelle vicinanze del mare, all’esterno della cinta muraria, parzialmente demolita agli inizi degli anni Sessanta. Custodisce al suo interno un altare ricavato da un sarcofago, mentre le otto colonne che dividono la navata hanno capitelli di vario stile.
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