I consiglieri Giuseppe Schiboni, Monia Di Cosimo e Vincenzo Cerasoli respingono con forza qualsiasi illazione posta nei loro confronti dall’attuale maggioranza e comunicano, nel caso in cui si perpetrasse questo atteggiamento provocatorio, di adire alle vie legali.
Nell’attuale situazione di assoluta emergenza del paese, che già fatica ad integrare la popolazione extracomunitaria ad oggi presente nella nostra città (non possiamo infatti dimenticare i diversi episodi di scontri tra gruppi non comunitari per le vie del paese con coltelli e altri oggetti contundenti avvenuti nei mesi scorsi), l’attuale amministrazione si preoccupa di immaginare o meglio far immaginare alla popolazione sanfeliciana uno pseudo disegno politico dietro alle dichiarazioni effettuate dai titolari dell’albergo e purtroppo riportate sia dai giornali locali che da quelli nazionali.
Ma non stiamo parlando di fatti extraterrestri (perché solo questa interpretazione può giustificare la reazione dei nostri amministratori). Sarebbe infatti sufficiente accendere la televisione o accedere a un social network per accorgersi che esiste un’emergenza in merito all’immigrazione. La cronaca ci racconta di interi paesi esasperati per la presenza eccessiva di extracomunitari non integrati e dei sindaci che si battono al fianco dei cittadini e in loro difesa.
Forse a coloro che governano attualmente il nostro paese e hanno possibilità di incidere su questa vicenda, è sfuggito che è naturale, doveroso e responsabile da parte dei consiglieri preoccuparsi, come ha fatto Schiboni, dell’esistenza di eventuali azioni programmate sul nostro territorio in merito alla accoglienza degli immigrati. E’ perciò inquietante che si arrivi a pensare che possa trattarsi di un disegno politico.
Continua a preoccuparci questo atteggiamento cieco dell’amministrazione che declina il problema invece di sodalizzare, come sarebbe corretto, con tutte le forze politiche per affrontarlo in maniera seria. Probabilmente, se il nostro allarme non fosse stato ignorato nel mese di novembre, oggi avremmo potuto, insieme, dare risposte certe alla cittadinanza e non dire che forse i titolari dell’albergo hanno sbagliato a partecipare ad un bando. Siamo qui, e continuiamo rimaniamo disponibili per il bene del nostro paese. Tuttavia siamo intenzionati ad avere chiarezza in merito alla vicenda ed è per questo motivo che il consigliere Schiboni ha chiesto tramite Pec a tutti gli organi di governo (Prefettura, Regione Lazio, Provincia di Latina e Comune di San Felice Circeo) di conoscere ufficialmente se esistono atti che determinano un accreditamento della struttura alberghiera per accogliere gli immigrati. Ci auguriamo che gli apparati di Governo rispondano celermente a quella che non rappresenta la richiesta di un semplice consigliere di minoranza ma l’esigenza della popolazione sanfeliciana.
Gruppo consiliare di minoranza