Tutto nasce da una segnalazione per una persona che non rispondeva alle chiamate nella zona di via dei Frassini. Nel timore che potesse trattarsi di un decesso, il personale di polizia interveniva tempestivamente.
Ma in realtà, agli operanti della squadra di polizia giudiziaria accorsi sul posto, si apriva un “mondo” fatto di solitudine, disperazione e sfruttamento. Infatti le segnalazioni fatte dai richiedenti, contribuivano a delineare alla polizia quel quadro sul quale gli agenti hanno lavorato incessantemente, per giorni.
Dunque, facendo l’opportuno passo indietro, già dal 12 luglio si aveva modo di procedere alla denuncia in stato di libertà del ventinovenne originario di Formia, tale S. N., resosi responsabile del reato di circonvenzione di incapace nei confronti di un altro uomo di Gaeta: D.A., di anni 52 affetto da gravi disturbi psichici ed in cura presso il C.I.M. del nosocomio di Formia.
Il personale del Commissariato di Gaeta infatti, facendo ricorso a non comuni doti di pazienza ed ascolto, poteva rendersi conto dei fatti che avevano preceduto la richiesta della gente del quartiere.
Quella zona infatti, è ubicata “a monte” della statale Flacca e non costituisce, ordinariamente, luogo di passaggio di individui non residenti. Dunque, di lì a poco, la presenza del giovane S. N. veniva immediatamente riscontrata dal personale in borghese della squadra giudiziaria del Commissariato di Gaeta, diretti dal V.Q.A. dr. Maurizio Mancini, che si fermavano a lungo sul posto.
Non era infatti sfuggita agli operanti la strana presenza del giovane formiano sul territorio di Gaeta in compagnia proprio con D. A., noto invece per i suoi problemi psichici.
Fermato il giovane lo si sottoponeva a controllo di polizia nell’intento di rinvenire il compendio monetario dell’illecito ma, anziché rinvenire una delle somme che abitualmente costui taglieggiava, sottraendole alla vittima dell’abuso, questi veniva trovato in possesso di una dose di cocaina in ragione di grammi 2 di stupefacente.
Alchè lo si denunciava per il primo reato, mentre veniva anche segnalato amministrativamente ai sensi dell’art. 75 del D.P.R. 309/90 in quanto assuntore di cocaina.
Nello specifico il giovane, di origini formiane, approfittando dello stato psichico della sua vittima lo convinceva a farsi ospitare presso la sua abitazione, facendogli credere che i suoi familiari lo avessero messo alla porta perché privo di lavoro.
Nasce così tra i due quel rapporto confidenziale che consente a S.N. di scoprire che il suo “benefattore” è in possesso di una ingente somma di denaro depositata presso l’Ufficio Postale di Gaeta.
La scoperta di tale somma “ingolosisce” l’aguzzino che, vivendo abitualmente ai margini della legalità in quanto inserito nel contesto di coloro che fanno ricorso alle sostanze stupefacenti, convince la sua vittima ad effettuare diversi prelievi giornalieri di importi pari a 500,00 Euro per farseli consegnare.
Raggiunto l’obiettivo ed acclarato che la sua vittima ormai dipendesse esclusivamente da lui, non ha esitato a renderlo partecipe dei suoi acquisti di droga.
Dalle indagini esperite nell’immediatezza del fatto oggetto di intervento, si è accertato che l’indagato si faceva accompagnare dalla vittima nella zone di spaccio Campane per utilizzarlo come “scudo” per gli eventuali controlli di Polizia.
Si è potuto accertare, a posteriori ed anche grazie all’intervento di alcuni familiari del cinquantenne, che sul conto postale della vittima erano stati effettuati prelievi per un ammontare di circa 8.000,00 Euro.