Giorni fa su un articolo di giornale riguardante la mensa scolastica di una scuola del territorio, alcuni genitori componenti della commissione mensa segnalavano la presenza di prodotti ittici pescati nella zona Fao 61, nei locali della cucina dell’istituto scolastico (episodio già verificatosi in precedenza e risolto dai responsabili, con la rassicurazione degli stessi che tale avvenimento non si sarebbe più verificato). “In questi ultimi anni il Ministero della Salute, le Unità Sanitarie Locali, e altre Istituzioni, stanno promuovendo attraverso campagne di formazione e informazione, l’importanza di un sana ed equilibrata alimentazione nell’ambito scolastico coinvolgendo anche i genitori, iniziando a sensibilizzarli già dalla tenera età. In questa fase della vita è essenziale mangiare alimenti sani per una normale crescita e per lo svolgimento delle varie attività del bambino.” afferma Natascia Insacco attivista di Città Futura e candidata a consigliere comunale della lista che porta Verdolino sindaco.
“L’importanza di acquistare e saper scegliere prodotti alimentari a filiera corta e km 0, cioè prodotti che abbiano viaggiato poco e abbiano subito pochi passaggi commerciali prima di arrivare nelle mense scolastiche di ogni ordine e grado è stata già riconosciuta ed attivata da alcune Regioni e Comuni. La nostra iniziativa sarà quella di promuovere, in futuro, a livello di amministrazione comunale, cercando di coinvolgere tutte le scuole del territorio, l’approvvigionamento e il consumo di prodotti ittici freschi, locali a km zero, in sostituzione dei surgelati, approfittando del fatto che il nostro comune gode di una posizione geografica favorevole, tale da sfruttare questa possibilità nel migliore dei modi.”
“Più punti alla qualità” così ha sintetizzato le intenzioni di Città Futura il candidato sindaco Giulio Verdolino. ” Una mensa scolastica perfetta pensa ad aziende viciniore, ad alimenti equo solidali, a soluzioni innovative. I menù andrebbero definiti annualmente nel capitolato, per dare attinenza alla stagionalità e per permettere la programmazione produttiva. La mia idea è portare sul tavolo degli studenti una volta al mese i piatti della tradizione locale. Ma soprattutto prevedere nei capitolati penali salate per inadempienze.”