Il Partito Democratico di Formia si ricompatta attorno alla figura della nuova coordinatrice. Nella giornata di venerdì 15 gennaio 2016, infatti, Clide Rak è stata eletta all’unanimità dall’assemblea del Pd, alla presenza del segretario provinciale, Salvatore La Penna. Una scelta maturata dopo una ricca discussione, anticipata dalla presentazione dei documenti programmatici e dall’apertura del dibattito, che ha investito anche temi di impatto territoriale. Quindi la discussione, pur caratterizzata da posizioni differenti, è culminata nella decisione condivisa ed unanime di scegliere la Rak, quale nuova coordinatrice dei circoli del Pd di Formia. A margine della riunione Clide Rak ha commentato: “Sono onorata della fiducia che i compagni mi hanno dimostrato, pur consapevole delle difficoltà che mi accingo ad affrontare. Non posso che ringraziare tutti per lo sforzo compiuto nell’indicare in maniera condivisa nella mia persona la coordinatrice di un Partito che continua ad essere un saldo punto di riferimento per la città. La mia elezione – ha spiegato la Rak – dimostra che dal confronto può generarsi incontro e che le diversità di opinioni, pur legittime, possono trovare sintesi nell’interesse di una collettività, che è tanto più forte, quanto unita”.
Chi è Clide Rak?
Nata a Rimini nel 1973, formiana di adozione, Clide Rak è moglie e madre di due adolescenti. Studi in Scienze Politiche Internazionali, presso l’Università Federico II di Napoli, ha maturato esperienze lavorative fra Napoli e Roma nel campo delle risorse umane e del marketing. Assessora alle attività produttive, commercio e politiche del lavoro dell’amministrazione Bartolomeo sino all’agosto del 2014.
Intervento programmatico venerdì 14 gennaio 2016
Non ho mai creduto negli uomini o nelle donne della provvidenza, né ho la presunzione di considerarmi tale. Ma mentirei se non vi dicessi che provo un senso di urgenza di fronte a questa sfida per la quale ho dato la mia disponibilità. Lasciate che vi ringrazi per aver preso in considerazione la mia candidatura. Sono conscia che molti di voi abbiano dubbi sulla mia persona in ragione della mie dimissioni da assessora, ma allo stesso tempo vi invito a considerare che il mio impegno non si è mai interrotto, specie all’interno del nostro partito, rafforzando la mia convinzione dell’importanza del partito come saldo punto di riferimento politico per la città. Ma allo stesso modo non mi illudo. Per molti versi il nostro partito in questi anni ha perso di attrattiva a livello nazionale e locale. Un indebolimento sul quale solo in parte possiamo intervenire, vero, ma è il momento di agire per quella quota parte di responsabilità che abbiamo. E’ qui che nasce il senso di urgenza che sento e condivido con molti altri compagni, non solo del circolo di cui sono iscritta. Confrontandomi con amici e cittadini percepisco con crescente preoccupazione il manifestarsi di una distanza tra i problemi della città e le loro soluzioni. E’ come se questa distanza si acuisse più ci allontaniamo dal centro del cuore politico della città: il Comune. E’ una distanza apparente, per certi versi, vera per altri, che solo un partito forte può contribuire a colmare. E’ indubbio che i cittadini siano più sensibili alle sirene dell’antipolitica che al richiamo della fatica dell’amministrazione. Ma l’errore che per troppo tempo abbiamo commesso è quello di aumentare il divario tra amministrazione e cittadini. Per questo, il ruolo di intermediazione del partito oggi è quanto mai fondamentale. Far comprendere ai cittadini le difficoltà dell’amministrare, dell’agire, dall’analizzare e intervenire. Sono sfide che abbiamo diluito, quasi che dal cittadino pretendessimo fiducia. Ma la fiducia, come bene politico, è una componente da acquisire al mercato nero dell’antipolitica. E’ per questo che oggi, non domani, dobbiamo dare una inequivocabile risposta alla domanda di Politica, quella con la P maiuscola. È vero, condivido l’affermazione di chi, vede nel partito democratico l’unico interlocutore valido. Ma siamo divenuti autoreferenziali dimenticandoci che il primo nostro dovere è, da una parte quello di rivolgerci alla città continuando a proporre ed ascoltare, dall’altra supportare un’amministrazione che costruita su una maggioranza molto diversificata non può permettersi di essere abbandonata dal suo partito prioritario. È fondamentale ridarci una voce autorevole, anche per sostenere l’amministrazione sino alla sua scadenza naturale, permettendole di realizzare le sfide strategiche che consentiranno di definire la fisionomia della nostra città, con l’approvazione di progetti come il PRG, il Piano Urbano del Traffico ed il Piano della Mobilità, che definiscono una precisa idea di città qualificandola e qualificandoci. Certo non commetterò l’errore, né ho la presunzione di credere che solo il coordinatore possa affrontare tutte queste sfide. Credo piuttosto che questi risultati possano essere conseguiti grazie ad un’accurata opera di mediazione ed apertura. Sono pronta ad un’opera di ristrutturazione del nostro partito che gli conferisca una precisa identità ed un preciso modello organizzativo, basato su un coordinamento che supporti questo percorso e la sua corretta comunicazione verso l’esterno, avvalendosi di gruppi di lavoro – unità tematiche che lavorino per ristabilire un approccio diretto con temi importanti e non solo a livello locale, ma basato soprattutto sulla volontà di ciascuno degli iscritti di fare attivamente la sua parte per un partito in cui ancora crede. Ma tutto questo non sarà possibile se non superiamo le diffidenze reciproche e ci impegniamo per dirigere la barca nella stessa direzione. Chi rema, chi tiene la carta della navigazione, chi vira, tutti siamo chiamati ad una comune navigazione nell’interesse del partito, della città e del comune futuro politico. Grazie a voi per avermi ascoltata.