La Coldiretti di Latina contraria alla politica economica e commerciale della Ue che ha firmato il trattato di libero scambio con il Canada e che ora anche il nostro Paese è chiamato a ratificare. “Un accordo – scrive la Coldiretti di Latina in una lettera aperta ai parlamentari pontini – i cui rischi sono evidenziati nel documento che abbiamo condiviso con Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch. Si autorizza una indiscriminata liberalizzazione e deregolamentazione degli scambi”. Per la prima volta, inoltre, la Ue accorda il via libera alle imitazioni dei nostri prodotti tipici (dai formaggi Asiago, Gorgonzola, Parmigiano e Fontina fino ai prosciutti di Parma, San Daniele e Toscano), spalanca le porte al grano trattato con il glifosato, sostanza vietata in Italia perché sospettata di essere cancerogena e favorisce l’arrivo di carne a dazio zero da un paese dove è ammessa la somministrazione di ormoni negli allevamenti, a differenza di quanto avviene in Italia. “Vi esortiamo – si legge nell’appello rivolto dal presidente Carlo Crocetti e dal direttore Pietro Greco ai parlamentari pontini – a considerare tali preoccupazioni ed esprimere voto contrario in aula”. L’accordo commerciale CETA tra Europa e Canada, che il senato dovrebbe sottoporre a ratifica, avrebbe effetti devastanti sulla coltivazione di grano nelle nostre campagne, col rischio della desertificazione di intere aree, di una concorrenza sleale ai danni degli allevatori italiani e conseguenze per i consumatori, esposti ad un sensibile abbassamento degli standard di sicurezza alimentare. “È necessaria – auspica Coldiretti – una valutazione ponderata, in considerazione della mancanza di reciprocità tra modelli produttivi diversi che grava sul trattato”. Secondo il dossier elaborato dalla Coldiretti, delle 291 denominazioni Made in Italy registrate ne risultano protette appena 41, peraltro con il via libera alla traduzione dei nomi dei prodotti tricolore (come il Parmesan). Peserebbe anche l’impatto delle 50.000 tonnellate di carne di manzo e delle 75.000 tonnellate di carni suine che verrebbero importate a dazio zero e l’azzeramento del dazio per il grano, proprio mentre il governo canadese ha sollevato questioni di compatibilità del decreto per introdurre in etichetta la indicazione obbligatoria dell’origine della pasta, decreto oggetto di richiesta già formalizzata dall’Italia presso la Commissione Europea. “È a rischio – conclude Coldiretti Latina – il principio stesso di precauzione, visto che la legislazione canadese ammette l’utilizzo di prodotti chimici invece vietati in Europa”. Mercoledì 5 luglio dalle 9.30 migliaia di agricoltori manifesteranno contro il trattato in piazza Montecitorio insieme a Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch.
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