“Come si cambia una città” Mitrano presenta il libro davanti il suo pubblico: sold out all’Ariston di Gaeta

Un evento in grande stile che si è svolto martedì sera registrando un’affluenza di spettatori, che hanno occupato tutti i posti disponibili, circa 600, ed accorsi per ascoltare ed incontrare il protagonista e promotore di un cambiamento che ha portato Gaeta a diventare un modello di buona amministrazione, di progettualità e risultati raggiunti. A dialogare con l’autore, Fulvia Guazzone, Founder di Noisiamofuturo® e del Festivaldeigiovani®, la quale, nell’impeccabile conduzione della serata, ha ripercorso i momenti salienti della vita amministrativa di Gaeta nel decennio 2012-22.

“Un altro inizio – afferma Mitrano – quello della mia avventura di sindaco, cioè quando in campagna elettorale scelgo di puntare solo sul voto di opinione. Cosa significa? Il contrario del voto clientelare. Mi sono rivolto ai cittadini chiedendo un voto consapevole, cioè basato solo sulla valutazione della mia figura e dell’idea di governo che proponevo. Nessuna promessa, se non quella di agire nell’interesse di tutti e con un progetto di sviluppo del territorio che trasformasse Gaeta. Ho alle spalle tanto studio, tante esperienze lavorative, e poi gli affetti, la voglia di fare, molti sogni, ma soprattutto tantissima passione. Ho messo in campo – prosegue l’autore – tutto questo nel fare il sindaco, nell’amministrare il cosiddetto bene comune”. 

Alla domanda della presentatrice su come nasce l’idea della pubblicazione del libro, l’autore risponde che è soprattutto la volontà di voler condividere un sogno, poi divenuto idea e – giorno dopo giorno – un vero, grande progetto, costruito insieme.

“Prendere in mano il futuro – spiega Mitrano – significa sognare per programmare, inventare per costruire, accettare le sfide fissando obiettivi ambiziosi. È questo che voglio raccontarvi. Un lavoro di squadra in cui tutti gli attori sono stati fondamentali: gli assessori, i consiglieri, i dirigenti fortemente da me coinvolti, il mio staff, nelle loro diverse funzioni, a perseguire l’obiettivo comune. Riconoscendo sempre i loro meriti e le loro competenze, per attuare nei fatti una nuova governance della città”.

La serata è poi proseguita con l’alternarsi di alcuni contributi video incentrati su Gaeta, città che ha richiamato l’attenzione spesso degli organi di informazione nazionale anche durante la prima ondata pandemica. 

“Gaeta – sottolinea Mitrano – si è dimostrata comunità unita, forte, solidale, capace di gestire la paura di fronte a un nemico invisibile, che poteva essere ovunque e uccidere. Come tutti, ero in ansia per i miei familiari, soprattutto per i più anziani, e per me stesso; ma come sindaco, ero in preda a un’agitazione che mai avrei immaginato: sentivo il dovere di mettere in sicurezza la mia città. Gaeta in passato era stata fortezza per resistere agli invasori, divenne città blindata per resistere al virus. La prima in Italia nel chiudere tutte le vie d’accesso e di uscita con posti di blocco, salvaguardando ovviamente il diritto di spostamento per motivi di lavoro, di salute, o per eventuali urgenze. I controlli erano molto rigorosi, e io stesso mi spostavo per incontrare gli agenti della polizia municipale e trascorrere tempo con loro in quella funzione inedita. Oltre alle criticità per ottenere consegne in tempi ragionevoli – aggiunge Mitrano – dovetti infatti constatare una disgustosa speculazione: i prezzi delle mascherine erano fuori controllo, giustificati dalla domanda molto ingente. Domanda, offerta… Non riuscivo a stare a un gioco così ignobile, al “mercato” che dettava le sue leggi senza pietà anche quando in gioco c’era la salute di esseri umani, e rifiutai di farmene una ragione. L’indignazione divenne collera, e dalla collera germogliò l’idea. Difficoltà uguale opportunità, io a questo ricatto non ci sto: le mascherine le avremmo fabbricate noi e così fu”. 

Nasce così, nel pieno della prima ondata pandemica, il “Laboratorio Mascherine Gaeta”. Una bella esperienza di solidarietà promossa da Mitrano che ha coinvolto diversi artigiani del territorio che decisero di continuare la produzione in proprio producendo 35mila mascherine che vennero distribuite gratuitamente a tutti i comuni del Golfo di Gaeta e non solo. Un percorso amministrativo intenso e ben descritto nel libro dove Mitrano si è soffermato sulla destagionalizzazione turistica con Favole di Luce, il Festival dei giovani, Gaeta città del cinema e le iniziative nel campo della tutela della salute pubblica della sua città e poi estesa anche ai nove comuni del distretto socio-sanitario di cui Gaeta e capofila come nel caso dello sportello pediatrico di consulenza gratuita del “Bambino Gesù” e dell’istituzione del centro specialistico di diagnostica “Cy Twombly” nato su impulso del primo cittadino e grazie al contributo di numerosi benefattori.

Cosmo Mitrano

“La salute dei cittadini – ribadisce Mitrano – deve essere sempre una priorità per una buona amministrazione, ma nelle piccole città si è lontani dai centri di eccellenza della sanità, si è svantaggiati. Con un’operazione che ha portato nella nostra Gaeta il poliambulatorio del Bambino Gesù abbiamo accorciato le distanze. Un progetto su cui abbiamo continuato ad investire perché diventasse centro di consulenza di diverse specialità, di screening e prevenzione, che espleta centinaia di visite ogni anno grazie alla preziosa consulenza del Prof. Alessandra Inserra responsabile delle Chirurgie specialistiche dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù e Direttore del centro in via Firenze a Gaeta. Un sodalizio che aiuta la buona salute e la crescita dei nostri bambini, e in alcune situazioni, forse, ha sottratto giovani vite a una fine precoce. Nasceva così un circuito virtuoso di governance solidale, un “fare sistema” con altre istituzioni ed enti per rispondere sempre meglio alle esigenze della comunità. Il modello di governance che avevo sempre immaginato e che ho potenziato in tutti i modi possibili, al cui miglioramento non ho mai smesso di aspirare, che in questo caso vede anche il coinvolgimento della Asl, la cui piena collaborazione è fondamentale e determinante per l’efficienza del servizio, in quanto punto di partenza per l’accesso di ogni bambino. Sempre in pieno accordo con il Professor Inserra – spiega Mitrano – abbiamo potenziato i servizi, istituendo a Gaeta il “Tappeto Rosso”, una sorta di corsia preferenziale di accesso a ulteriori approfondimenti diagnostici da effettuarsi nella struttura ospedaliera, o a veloci ricoveri, se necessario. Un grande aiuto, e dal momento in cui i piccoli pazienti vengono presi in carico dal nostro poliambulatorio, lungo tutto il percorso di diagnosi e di cura l’ospedale Bambino Gesù li accudisce, e le loro famiglie non si sentono sole”.

Dieci anni di Amministrazione Mitrano raccontati in un libro dove sono racchiuse grandi emozioni e dove anche il “sogno”, può fare della politica la più alta e la nobile tra tutte le attività di un essere umano.

“Per questo sono qui a raccontarvi quello che è stato definito un modello di buona amministrazione: il modello Gaeta. Un giornalista – conclude Mitrano – mi ha detto che questo sembra un manuale per leader politici. Sorrido. E vi dico che è semplicemente il racconto di quello che si può fare quando si uniscono studio e competenza, senso di responsabilità ed educazione al bene collettivo. Quando si ama profondamente il proprio territorio, cioè la propria città ma anche il proprio Paese. Allora tutto diventa possibile, perché tutto è stato voluto, pianificato, realizzato. Sarà così anche in futuro, lo sento, lo so. Ancora a Gaeta, nel Golfo, ovunque lo vorremo insieme. E alla mia città, ai miei concittadini che vivranno infinite nuove stagioni della politica e della vita, non mi resta che lasciare un augurio, quello tanto prezioso per chi prende il largo con le vele gonfie: buon vento”.

Il libro di Cosmo Mitrano “Come si cambia una città. Idee, progetti e tanta passione: il modello Gaeta” sarà presentato anche in altri appuntamenti in programma durante le imminenti festività natalizie. Si parte domenica 18 ore 11:45 presso la Chiesa di Sant’Albina a Scauri; a seguire giovedì 22 ore 18:00 presso Punto Zero – Spazio Cultura ad Itri; mercoledì 28 ore 18:00 presso il Palazzo Caetani a Fondi e giovedì 29 ore 18:00 presso la Sala Ribaud del Comune di Formia.

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