“La Regione Lazio ha messo a disposizione 110 milioni di euro complessivi tra risorse regionali, del PNRR e nuova programmazione dei Fondi UE 2021-2027 per le creazione di Comunità energetiche ovvero gruppi di persone che, unite, si trasformano in produttori di energia rinnovabili per sé stessi e anche per gli altri e Formia non può rinunciare a questa opportunità, soprattutto alla luce della grave crisi energetica energetico che sta portando ad un aumento insostenibile delle bollette di luce e gas e sta tagliando drasticamente i bilanci delle famiglie”. Così in una nota Paola Villa, Consigliera comunale a Formia del Gruppo consiliare Un’Altra Città – Movimento 5 Stelle, presenta la richiesta avanzata con mozione al Presidente del Consiglio comunale e al Primo Cittadino. “In questo difficile momento storico più che mai, la necessità di ridurre l’impatto ambientale si deve coniugare con il bisogno di contrastare il caro bollette – sostengono dal gruppo cittadino del Movimento 5 Stelle –, e l’iniziativa portata convintamente avanti dalla nostra Assessora regionale Roberta Lombardi e dalla Regione attraverso l’approvazione nel 2020 della normativa regionale va proprio in questa direzione ovvero promuovere in ogni territorio comunale la creazione di Comunità energetiche e di Autoconsumo collettivo, con il coinvolgimento dei cittadini residenti e l’impiego di aree o edifici di proprietà comunale, in particolare sostenendo prioritariamente le forme di configurazione che generano benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggiore disagio economico che ricadono o rischiano di ricadere nella condizione di povertà energetica. E’ sufficiente, accedendo a detrazioni ed agevolazioni fiscali per l’installazione degli impianti fotovoltaici, che in un quartiere dove può abitare chiunque di noi, il mercato, la chiesa il condominio si mettano insieme e producano energia da condividere o mettere in rete. Nell’immediato, il risparmio arriverà dall’autoconsumo dell’energia prodotta e dagli incentivi del GSE (gestore dei servizi energetici ndr) che per 20 anni riconosce un contributo fino a 110 euro, in aggiunta al prezzo unico nazionale (che ora è notoriamente molto più alto), per ogni MWh di energia condivisa all’interno della comunità energetica”. Una proposta pienamente condivisa anche dagli esponenti del Gruppo Un’Altra Città che sottolineano: “La realizzazione va assicurata anche attraverso la creazione di un apposito sportello o centro informazioni dove mettere a disposizione dei cittadini le nozioni necessarie a promuovere la creazione di queste comunità energetiche e sistemi di autoconsumo collettivo, il tutto senza dimenticare le ricadute positive in termini occupazionali dello sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili e delle attività ad esse collegate”.
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