Confcommercio: ‘L’Iva non aumenterà’. “L’economia italiana è in rallentamento. Peggiora il clima di fiducia”

Tra i presenti all’assemblea generale Confcommercio Imprese per l’Italia anche il Presidente Confcommercio Lazio Sud Giovanni Acampora ed una forte rappresentanza delle articolazioni territoriali delle province di Latina e Frosinone.

L’annuale appuntamento che raccoglie tutto il mondo del commercio è stata anche l’occasione per il Presidente Acampora di incontrare i neo ministri Matteo Salvini, leader della Lega, e Luigi Di Maio, M5S.
“L’Iva non aumenterà e le clausole di salvaguardia saranno disinnescate”, ha promesso alla folta platea il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Di Maio, aggiungendo “Aboliremo tutti gli strumenti come lo spesometro e il redditometro e inseriremo l’inversione dell’onere della prova. Perché siete tutti onesti ed è onere dello Stato provare il contrario”.
Pertanto, ha aggiunto “incroceremo tutti i dati della P.A. per dimostrare l’evasione” strappando applausi. Poi, riguardo il salario minimo per la generazione di lavoratori fuori dalla contrattazione nazionale ha aggiunto “va garantito almeno un salario minimo, almeno fino a che non si arriva alla contrattazione. Il lavoro nobilita l’uomo fino a che ti dà la soddisfazione di arrivare a fine mese, invece siamo in un momento in cui si cerca di lavorare pur guadagnando zero”.
La ricetta per fare decollare le imprese che creano lavoro, sviluppo, nuove tecnologie nella loro crescita per il vicepremier è “lasciarle in pace” e, rivolgendosi al Parlamento ha chiesto che le leggi in vigore vangano alleggerite poiché sono già troppe.
Forti le parole del Presidente Confcommercio Imprese per l’Italia Carlo Sangalli riguardo l’Iva “non si tratta e non si baratta” ha detto rivolgendosi proprio ai ministri presenti in sala.
E sulle clausole di salvaguardia ha aggiunto “La vera salvaguardia per imprese e cittadini è difendere i loro redditi, il potere d’acquisto, la competitività diffusa delle imprese”. Stando al Rapporto sul Terziario dell’Ufficio Studi di Confcommercio nella prima parte del 2018 l’economia italiana è in rallentamento con un peggioramento del clima di fiducia di famiglie e imprese determinato dalle incertezze sulle prospettive del mercato interno e degli ordinativi.
In fatto di numeri la crescita a fine 2018 dovrebbe attestarsi all’1,2% per rallentare ulteriormente all’1,1% nel 2019.

Gestione cookie