Alla spicciolata , senza fornire rispettosamente una motivazione al pubblico che assisteva e anche a quello che ascoltava da casa , la “maggioranza “ di questa città , nella sua componente consiliare e assessorile, ha lasciato incompiuti i lavori di un Consiglio Comunale, quello del 26 settembre , da lungo tempo atteso dalla città.
Il punto all’ordine del giorno di maggiore interesse la “crisi idrica” .
Sull’argomento ha relazionato l’Assessore competente , snocciolando tutta una serie di dati inerenti la situazione emergenziale relativamente alla scarsità di acqua, fornendo informazioni in merito al Campo pozzi e tutte le “buone” azioni di un’amministrazione che – a suo dire – ha fatto tutto ciò che era ed è nelle sue possibilità.
Su questa impostazione di ragionamento noi non siamo d’accordo e andiamo dicendo da tempo che la situazione di emergenza andava affrontata diversamente , con quella energia che la congiuntura obbligava a sfoderare, e assumendo un atteggiamento di incondizionata rottura e critica aspra nei confronti della gestione e del gestore .
Tale assenza si è fatta sentire anche ieri.
Non c’è stato cenno di critica vera, ci risulta, nei riguardi di Acqualatina, non si è colta traccia alcuna di rassicurazioni riguardo l’azione di contrasto che l’Amministrazione intende mettere in campo a riguardo.
La discussione – più o meno di questo tenore – si è conclusa con una sospensione dei lavori che sarebbe servita per discutere un ordine del giorno unitario.
E prima di ciò, nessun cenno da parte della maggioranza di uno straccio di solidarietà ai cittadini colpiti da denuncia
Si immaginava, erroneamente , che l’Amministrazione, il Primo cittadino , la Giunta avrebbero immediatamente esternato il proprio sentimento di vicinanza e di solidarietà alla cittadinanza tutta per l’assurdo sacrificio subito ( e che continua a subire) e , più, in particolare alle persone oggetto di indagine della magistratura.
Un doveroso gesto di solidarietà che, certo, si sarebbe potuto tradurre in un atto di pronunciamento politico.
Si è aspettato invece che fossero i cittadini stessi a organizzare una raccolta di firme ,finalizzandola alla richiesta di un consiglio comunale .
E, ci si stenta a credere ma è così, nemmeno 668 firme messe insieme in pochissime ore , sono bastate a convincere sulla necessità di togliersi di dosso quell’armatura di indifferenza e di arrogante distanza , rivolgendosi alla città con rispetto e spirito solidale.
Le istituzioni sono mancate, hanno lasciato che il divario con i cittadini si approfondisse , annegando tutto nel silenzio.
E Ieri si è consumata un’altra pagina brutta della politica formiana e l’Amministrazioneè riuscita a perdere un’altra occasione, quella di tentare una ricomposizione con la cittadinanza , di recuperare gli errori commessi in questi torridi mesi. Ha preferito addirittura rinunciare alla votazione di un ordine del giorno che potesse, sia pur molto tardivamente , “mettere una pezza” all’assenteismo e alla non curanza finora evidenziata .
Molto più importante sarà mettere insieme i voti per l’approvazione di un bilancio consuntivo che non si comprende peraltro di chi sia rappresentativo.
Si rinuncia ad un gesto importante, e si scappa (abbandonando l’Aula) dalle proprie responsabilità politiche ed istituzionali.
Un comportamento che lascia stupefatti e che trova tutta la nostra disapprovazione.
Qualsiasi cosa si vorrà intentare nei prossimi giorni o nelle prossime settimane , noi riteniamo che giungerà in notevole e colpevole ritardo .
Auspichiamo che il futuro, ormai non troppo lontano, potrà risarcire la città e tutti i suoi cittadini.
Oggi più di ieri, siamo dalla parte dei cittadini denunciati e ribadiamo a loro la nostra più totale vicinanza.
Il Consiglio comunale del 26 settembre , i suoi contenuti, i suoi risvolti, il suo esito complessivo ci mette di fronte ad un dato politico ormai chiaro : la mancata volontà politica di esprimere alla città che governa la propria solidarietà, preferendo un voto sul consuntivo, mette drammaticamente in luce la deriva politica di un’amministrazione non più collocata dentro i confini di quel centro sinistra che oggi, nella nostra città, si è , a nostro giudizio, completamente dissolto.
Sembrerebbe ormai realisticamente lontana anche la prospettiva di un lavoro politico seriamente orientato alla pubblicizzazione dell’acqua, almeno da parte delle forze politiche impegnate nel governo della nostra città.
Noi non rinunciamo e vogliamo, invece, continuare nel nostro lavoro politico : fermi nella nostra battaglia , e non solo localmente, contro la gestione privatistica di Acqualatina .
In considerazione di quanto NON accaduto finora , smarrita anche l’ultima occasione per farlo , ogni solidarietà perde ormai persino il significato che avrebbe certamente avuto a suo tempo.
Art UNO semmai ritiene che il Consiglio Comunale di Formia , se sarà convocato sul tema, dovrà sentirsi chiamato dinanzi alla città a predisporre e votare un atto chiaro di indirizzo e di impegno , per l’uscita di Formia da Acqualatina e pronunciarsi a favore di una messa in mora della Società .
Rimaniamo umilmente in attesa.