Noi Comitati riuniti, abbiamo chiesto alle Autorità preposte al controllo e a tutte le forze dell’Ordine di assumere con estrema urgenza i dovuti provvedimenti di controllo e accertamento delle palesi violazioni del Decreto e dell’Ordinanza, in quanto, come già ribadito nelle numerose segnalazioni del Comitato popolare “Contro le polveri del porto”, riguardanti l’innalzamento nell’aria di merci polverose (in violazione all’ art. 6 del Regolamento), l’uso di automezzi sporchi e/o non chiusi ermeticamente (in violazione all’ art. 14 del Regolamento) e la movimentazione in condizioni meteo avverse (in violazione all’ art. 7 del Regolamento), tutto questo continua ad avvenire. Infatti nel mese di Febbraio 2014 nel porto commerciale di Gaeta, si è continuato a scaricare merce polverosa di colore bianco, anche con vento teso, liberando nell’aria una quantità enorme di polvere che il vento, a seconda di come spirava, spingeva verso Gaeta e Formia oppure verso il mare. Inoltre, continuano ad essere utilizzati per il trasporto di queste merci polverose, mezzi di trasporto con cassoni non ermetici, in palese violazione della normativa in vigore.
Da ciò ne consegue che il materiale polverulento trasportato viene perso lungo le strade percorse dai mezzi stessi che si spande nell’aria raggiungendo luoghi frequentati dal pubblico. Detta merce polverosa (Caolino, Pet-coke, ecc.) rimane a lungo sui lembi delle strade nonostante le numerose piogge e i tir e le autovetture che transitano su dette strade le fanno di nuovo innalzare in aria, venendo poi respirate dagli abitanti della zona e dalle numerose persone che le percorrono ogni giorno per fare attività fisica. Tutto ciò, più l’incremento del traffico veicolare pesante, ha provocato un notevole aumento degli inquinanti atmosferici urbani. Purtroppo, da numerosi studi condotti in diverse città europee e statunitensi si è costatato che l’aumento di detti inquinanti atmosferici è causa di attacchi acuti respiratori in bambini e adulti, di asma bronchiale, bronchite cronica di infarto cardiaco, di ictus di cancro polmonare e di eccesso di mortalità. Alla luce di quanto sopra esposto, speriamo, che questa colpevole e consapevole sottovalutazione del pericolo incombente non abbia già prodotto dei danni.
Comunicato Stampa
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