Nell’ambito dei preordinati servizi di controllo del territorio disposti per contrastare l’epidemia da
“COVID-19”, nei giorni scorsi gli agenti del Commissariato di P.S. di Gaeta hanno constatato che
un ristorante del lungomare era aperto, con le luci all’ingresso e l’insegna luminosa accese.
L’esercizio pubblicizzava, mediante un grosso cartellone, il tipo di pizze da asporto in vendita con i
relativi prezzi ed all’ingresso vi era un capannello di persone in attesa, come se fossero clienti, pur a
debita distanza fra loro.
Considerato che l’attività sembrava offrire servizi vietati dalla recente normativa, gli agenti
provvedevano ad una più approfondita verifica all’interno del ristorante.
Una volta all’interno del locale, gli agenti, nella circostanza in abiti civili, si sono sentiti dire da una
cameriera di “attendere sull’uscio per l’ordinazione”, in quanto il ristorante non faceva servizio ai
tavoli. A queste parole, i poliziotti si qualificavano e procedevano al controllo amministrativo,
senza, inizialmente, riscontrare illeciti di sorta, anche perché i presunti avventori si allontanavano.
Al gestore, subito sopraggiunto, veniva chiesta contezza del tipo di servizio reso all’utenza e questi
precisava che la pubblicità all’esterno era risalente al periodo precedente l’emergenza coronavirus,
quindi l’avrebbe modificata per specificare che facevano esclusivamente consegne a domicilio.
Non credendo a tale versione, gli agenti temporeggiavano in loco, dissimulati con i loro abiti civili.
Ad un tratto, come previsto, un cliente, appunto ignaro della presenza dei poliziotti, faceva ingresso
nel locale ed ordinava una pizza. Incurante dei divieti e del recentissimo controllo, il gestore
preparava l’ordinazione richiesta e la consegnava al cliente, ma a quel punto, gli operanti si
qualificavano, identificavano l’avventore e lo denunciavano unitamente al titolare del ristorante che,
in realtà vendeva le pizze sul posto.
Oltre alle condotte penalmente rilevanti, che saranno oggetto di apposita segnalazione all’A.G., la
contestazione dell’illecito sarà valutata anche sotto il profilo amministrativo, ai fini dell’eventuale
adozione del provvedimento di chiusura del locale.