«È passato un anno dall’inizio della pandemia, è un anno che viviamo l’altalena delle chiusure che hanno portato alle serrande abbassate di musei, ristoranti, bar e cinema. È un anno che gli imprenditori pontini dicono che i contagi sono altrove se, nonostante le chiusure, ancora non si abbassano. E poi finalmente, dopo un anno, quando si apre lo spiraglio della “normalità” con le vaccinazioni a tappeto, ecco che arriva uno studio tedesco, condotto dall’Hermann-Rietschel-Instituts della Technische Universität Berlin. Lo studio è riuscito ad individuare i luoghi in cui il rischio di contrarre il Coronavirus è maggiore. La classificazione dei luoghi, è stata ottenuta mettendo in relazione i parametri che contribuiscono alla diffusione delle particelle di aerosol che potrebbero contenere il virus. In pratica una persona con la mascherina in un supermercato ha un rischio con il valore minore o uguale a 1 di infettarsi. Invece, una visita a un teatro, al cinema o comunque in un luogo di incontro con il 30% di occupazione ridotta e con indosso una mascherina, mentre si è seduti, è rischioso solo la metà, rispetto al supermercato. Allora mi chiedo, cosa aspettiamo a tornare alla normalità, perché non possiamo ancora ritornare a respirare la cultura, il teatro, il cinema. Basterebbe riaprire in sicurezza, gli imprenditori sono pronti da un anno. Non credo che con i vaccini riusciremo a risolvere tutto e se aspettiamo ancora, non ci saranno molte possibilità di una ripresa. Diamo linfa vitale alla nostra economia, pensiamo in modo concreto ad una riapertura».
Così in una nota Gianluca Di Cocco portavoce di Fratelli d’Italia Latina