“La seconda ondata di Coronavirus, sebbene fosse un evento annunciato, ha portato la rete ospedaliera provinciale, regionale e nazionale al collasso.
È una situazione grave, dovuta ai ritardi con i quali sono state messe in campo le operazioni per affrontare la pandemia, in questa nuova fase che era stata per altro prevista.
Le istituzioni preposte hanno avuto mesi e mesi per riorganizzare la rete sanitaria in modo da avere ospedali in grado di affrontare un nuovo alto numero di ricoveri da Covid-19, senza per questo trascurare la cura di pazienti affetti da altre patologie, altrettanto gravi.
Al contrario, presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, stiamo assistendo allo svuotamento di interi reparti per far posto ai pazienti affetti da COVID, al reclutamento di medici appena laureati o specializzandi, ed ancor più grave, di medici di altre specialità, a volte molto lontane dalla specifica competenza necessaria.
Si parla ora di costruire nuovi ospedali, o di riaprire quelli chiusi, ma senza personale medico o sanitario sarebbe del tutto inutile.
Le ragioni di questo affanno nel rincorrere l’emergenza COVID affondano le radici in almeno 15 anni di sistematico depauperamento del sistema sanitario nazionale in termini di personale e posti letto. La pandemia non ha fatto altro che evidenziare una carenza strutturale che miopi amministratori hanno causato con le loro politiche di spending rewiew: tagli lineari senza nessun progetto di effettiva razionalizzazione della spesa.
Mentre i contagi crescono, medici, infermieri e personale sanitario sono lasciati soli ad affrontare la pandemia, con l’alto rischio di contrarre a loro volta la malattia.
Di fronte a questa situazione di collasso, la Regione Lazio che ha le competenze in materia, continua ad ignorare i suggerimenti che provengono dalle opposizioni, dai sindacati, dagli ordini professionali e dalle associazioni di categoria.
Sarebbe utile aprire con loro un tavolo di confronto per far fronte all’emergenza Covid nel miglior modo possibile, ascoltando chi da mesi sta operando sul campo senza sosta.
FDI di Latina, oltre a mettere a disposizione le proprie competenze e le sue cariche istituzionali per una migliore gestione di questa pandemia, si augura che l’emergenza COVID sia l’occasione per rivedere al rialzo il sistema sanitario provinciale, regionale e nazionale, che va riorganizzato con il contributo di tutti.
L’analisi di eventuali responsabilità nell’affrontare questa emergenza, se ci sono state, saranno affrontate alla fine della pandemia e nelle sedi appropriate”.
È quando dichiarano il Sen. Nicola Calandrini, coordinatore provinciale FdI Latina e il dott. Loreto Giovanni Capuano, responsabile sanità FdI provincia di Latina
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