Il questore ha suddiviso il territorio in quattro zone: il sud pontino, con Formia e Gaeta, “dove operano famiglie facenti capo ai Casalesi”, l’area di Fondi, “dove imperversano famiglie di provenienza calabrese”, l’area nord, “dove si trova il quarto centro del Lazio, Aprilia, che ha avuto una forte espansione demografica e una forte speculazione edilizia e dove operano organizzazioni criminali riferibili alla ‘ndrangheta”.
Infine, Latina, dove si è sviluppato un clan di origine nomade, quello dei Ciarelli Di Silvio, legato ai Casamonica, talmente forte da riuscire ad opporsi ad un tentativo di infiltrazione da parte dei Casalesi, nel 2010.
“La presenza di queste quattro aree malavitose sullo stesso territorio vede una pretesa egemonia sui singoli affari ma non nei vari territori”, ha spiegato il questore, il quale ha riferito che nel 2015 sono stati sequestrati in provincia di Latina 230 milioni di euro, la polizia ha fatto negli ultimi 5 anni più arresti di quelli operati in provincia di Caserta e di Lecce “ma la cosa strana è che si ha sempre la visione di una provincia tranquilla, mentre meriterebbe una attenzione peculiare nella lotta alla criminalità”. L’idea di De Matteis è che sia necessaria una sezione distaccata della squadra mobile per il sud pontino, “in quell’area è necessario avere risorse investigative”.
Fonte Ansa
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