Presidente,
il momento è molto delicato e il suo settennato si apre nel momento più buio per la società italiana dal dopoguerra. La crisi economica e di valori sta ingenerando uno sfaldamento sociale preoccupante e pericoloso, la maggioranza di noi italiani, a stento, e con grandi sacrifici riesce ad arrivare a fine mese. Questo momento buio, che perdura da molti anni, è stato come un terremoto, ha distrutto tutte le certezze di un popolo, oggi smarrito, che ha perso ogni fiducia nelle istituzioni sempre più lontane dalla vita reale.
La corruttela che regna incontrastata e la lasciva sordità del mondo politico alle richieste del popolo non lascia intravvedere, nell’imminenza, un futuro migliore. Noi agricoltori siamo particolarmente provati, delusi, amareggiati e sfiduciati. Sono anni che nessuno ci ascolta, anzi riceviamo sempre e solo bastonate, non ultime l’imu sui terreni agricoli, introdotta in modo sordido a fine novembre e successivamente l’ennesimo taglio del gasolio agricolo agevolato. Taglio per il 2015 addirittura del 23%, rispetto alla quota agevolata del 2014 quando il taglio fu del 15%. Queste restrizioni aprono scenari inquietanti per la tenuta del nostro settore. Con l’imu sui terreni agricoli i contratti di affitto terreni subiranno, a breve, pesanti aumenti nella locazione a nostro danno con conseguenze economiche esiziali per molte aziende come può evincere dal documento a corredo della presente lettera.
Presidente, non bisogna solo parlare bene, come fa Renzi, come ha fatto Letta, come ha fatto Monti, bisogna anche soprattutto saper ascoltare. Noi chiediamo di essere ascoltati, vogliamo il dialogo. Lei rappresenta l’unità costituzionale che lega indissolubilmente dal nord al mezzogiorno il nostro paese. Lei rappresenta l’unità costituita dall’insieme delle attese e delle aspirazioni di noi italiani. Sono parole Sue che hanno acceso in noi una piccola luce di speranza.
Piccola luce preziosa nell’oscurità e che ci ripromettiamo di alimentare per far sorgere di nuovo il giorno per la Nostra Nazione. Inviti il governo al dialogo.
Sinceri saluti
Frosinone, 05/02/2015
Uimec Frosinone Latina