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Custodire il creato. A Gaeta incontro dibattito

Sabato 23 luglio alle ore 21.00 presso la Piazzetta San Giacomo in Gaeta ci sarà il convegno dibattito sul tema “Custodire il creato”. Promosso dalla parrocchia di San Giacomo Apostolo all’interno delle iniziative della festa patronale, alla luce dell’enciclica di Papa Francesco “Laudato si’” il convegno ha l’intento di far crescere “la nostra responsabilità nella cura del creato, di quel dono che tutti noi abbiamo ricevuto”; una cura con responsabilità, con tenerezza e con la pace, nella consapevolezza che curare, custodire la Terra, è curare e custodire l’umanità intera.

Interverranno al convegno il professor Adriano Madonna, biologo marino dell’Università Federico II di Napoli e fotografo subacqueo, e il professor Alessio Valente, docente di geologia presso l’Università del Sannio di Benevento. Il primo parlerà della bellezza di una delle creature del creato, il mare, e in particolare quello del Golfo di Gaeta, con la ricchezza delle varie specie marine, i rischi di inquinamento e di cambiamento climatico. Il secondo sulla responsabilità che ogni uomo deve esercitare per la cura della casa comune al fine di giungere ad uno sviluppo sostenibile.

Prendersi cura della Terra, “casa della famiglia umana” significa rendere la Terra vivibile e pacifica per tutti, promuovere il rispetto dell’ambiente, il non-sfruttamento delle risorse naturali, la riduzione degli sprechi, la cura di ogni forma di vita, e l’attenzione per le generazioni future”.

Custodire la bellezza del creato implica la conversione del nostro stile di vita mettendoci in guardia dalla nostra rapacità, dall’«avido sfruttamento delle risorse ambientali» dai danni causati dal riscaldamento globale, dal disboscamento, dall’inquinamento; tutto questo per evitare di correre verso il disastro. 

Va ricordato che «la terra non è un’eredità che noi abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un prestito che fanno i nostri figli a noi, perché noi la custodiamo e la facciamo andare avanti per riportarla a loro. La terra è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce. La terra, che è madre per tutti, chiede rispetto e non violenza o peggio ancora arroganza da padroni. Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita, perché è stato un prestito che loro hanno fatto a noi».

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