Sono state le tracce di combustibile rilevate sulle sue mani dalla Polizia ad inchiodare alle sue responsabilità un 33enne di Civitavecchia che nella tarda serata di ieri ha tentato di dare fuoco all’auto della ex moglie.
All’origine del gesto, secondo una prima ricostruzione degli investigatori, sarebbe una violenta lite tra i due avvenuta il giorno precedente. Quando ieri sera, poco prima delle ore 21, gli agenti del commissariato di Civitavecchia hanno ricevuto la segnalazione per un principio di incendio hanno raggiunto in pochi minuti il quartiere di Boccelle a Civitavecchia. Sul luogo della segnalazione i poliziotti hanno trovato la proprietaria dell’autovettura e un testimone con l’aiuto del quale la donna era fortunatamente riuscita a spegnere il principio d’incendio.
Dopo aver acquisito le informazioni dal testimone, gli agenti hanno ricostruito l’episodio: un uomo, poco prima, era stato visto avvicinarsi all’autovettura e armeggiare in corrispondenza della ruota posteriore destra. L’uomo si era immediatamente dato alla fuga ma il testimone era riuscito a notare alcuni particolari del suo abbigliamento e del mezzo sul quale si era allontanato, una motocicletta. I sospetti dei poliziotti, dopo i primi accertamenti, si sono orientati sull’ex marito che il giorno precedente aveva avuto una violenta discussione con la donna. Quando lo hanno raggiunto sul posto di lavoro da dove si era assentato il tempo necessario per mettere in atto il suo ‘progettò, i poliziotti hanno trovato un’ulteriore prova della sua colpevolezza. Le mani dell’uomo infatti erano ancora sporche di combustibile. Accompagnato negli uffici del commissariato, il 33enne è stato denunciato per il reato di danneggiamento.
Fonte il messaggero