Daniele Lisi: “Sono venuto a Gaeta perché piazza importante. Ho fiducia nel nostro gruppo. Obbiettivo Salvezza ma…chissà”

Sala stampa del Giovedì con il centrale difensivo Daniele Lisi, calciatore esperto e granitico il cui apporto si è fatto sentire già nelle prime giornate di campionato.
Come è stato questuo tuo approdo in riva al Golfo?
La chiamata ricevuta la scorsa estate dalla Polisportiva Gaeta mi ha fatto davvero piacere. Gaeta lo sanno tutti, è una piazza importante. Quindi mi sono sentito lusingato e naturalmente ho risposto positivamente. Io ho avuto la fortuna di giocare con compagini prestigiose, poter giocare con la casacca biancorossa per me è motivo di orgoglio. Naturalmente si affrontano quotidianamente dei sacrifici. Lo sapete tutti, io sono di Anagni e giornalmente percorro duecento chilometri. Per cui, considerato ciò ed il fatto di avere trentaquattro anni, se non avessi creduto nel progetto, nella società, nelle idee del mister, se non avessi stimoli di certo non sarei qui.
Con Lisi il Gaeta si è garantito un notevole apporto di esperienza, utile anche per la crescita dei tanti giovani
Il Gaeta ha la fortuna di avere dei giovani bravi, preparati e disponibili ad ascoltare quelli che sono i consigli che possono arrivare da noi grandi. Comunque credetemi a volte sono loro a spronare i compagni di squadra diciamo senior.
Ci soffermiamo brevemente sulla gara di Coppa Italia di ieri con il Roccasecca
Ieri ci siamo trovati ad affrontare un impegno di Coppa Italia con il passaggio agli ottavi in pratica già acquisito all’andata. Però come giustamente ci aveva detto il nostro allenatore, era in ballo la continuità, la crescita della squadra unita ad una sempre maggiore consapevolezza di quelli che sono i nostri mezzi. Potevamo accontentarci ma lo avete visto, abbiamo spinto, praticato un bel gioco,messo a segno cinque reti e sbagliato un calcio di rigore. La filosofia di Melchionna è questa, affrontare ogni gara con il massimo impegno, cercare il gol e la vittoria, sempre, al di là dell’avversario e su ogni campo.
Quali sono le prospettive del Gaeta per quel che concerne il campionato?
La società ci ha chiesto una salvezza tranquilla. Possiamo tranquillamente dire che siamo in linea con i programmi. Certo un pizzico di rammarico c’è. Mi riferisco a quelle gare in cui con un po’ di attenzione in più avremmo potuto portare a casa dei punti importanti. Noi siamo un gruppo comunque ambizioso e non ci tiriamo indietro nel casi vi fosse la possibilità di un campionato di più alto profilo. Non dimentichiamo che la nostra è una squadra composta da tanti giovani e vi è una crescita continua. Gara dopo gara si acquisisce sicurezza. Le potenzialità ci sono.
Come giudichi il campionato, la lotta al vertice, anche se sono passate solo otto domeniche?
Forse ripeto un concetto espresso da altri. Quest’anno il raggruppamento non contempla la presenza di una squadra ammazzacampionato. Certo, sicuramente ci sono 4-5 squadre meglio attrezzate, con un tasso tecnico superiore. E’ però presto per fare determinati discorsi. Va anche detto che tra circa un mese aprirà il mercato di riparazione, che secondo me sarà determinante. E questo sia per quanto riguarda la lotta al vertice che per la zona retrocessione. Dovendo fare una previsione, dico che per il salto di categoria il discorso resterà aperto fino alla fine e comprenderà 4-5 formazioni. Noi giochiamo e pensiamo domenica per domenica. Poi chissà…

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