I dentifrici sbiancanti sono oggi molto usati e possono funzionare, ma possono anche rivelarsi pericolosi per i denti.
Per capire se vale davvero la pena usare i dentifrici sbiancanti per l’igiene quotidiana bisogna valutare a fondo l’efficacia dei prodotti e prendere in considerazione tutti i rischi connessi all’uso prolungato o alla presenza di ingredienti dannosi. E i test dimostrano che i dentifrici sbiancanti sono in genere efficaci nel rimuovere le macchie superficiali dai denti ma non possono in alcun modo “sbiancare” così come promettono.
La rimozione delle macchie superficiali è possibile grazie all’azione ingredienti come il bicarbonato di sodio, la silice idrata e il carbone attivo. Tutti elementi che non rivelano alcun potere di rigenerazione dello smalto o colorante. In questo senso, il dentifricio sponsorizzato come sbiancante non potrebbe mai modificare e migliorare il colore naturale dei denti.
C’è poco da fare: per ottenere un vero sbiancamento dello smalto bisogna per forza ricorrere a trattamenti professionali, come lo sbiancamento denti LED operato dai dentisti. Intanto, per rendere più chiari almeno i risultati, l’associazione 60 Millions de Consommateurs ha ccondotto dei test sui dentifrici che promettono di sbiancare i denti per valutarne l’efficacia e la sicurezza. Il test ha confrontato dodici tra i dentifrici sbiancanti più presenti sul mercato, studiando marchi popolari come Colgate e di distributore come Carrefour.
Com’è noto, alcuni dentifrici sbiancanti contengono sostanze abrasive che possono danneggiare lo smalto se usati troppo frequentemente. È importante scegliere prodotti delicati sui denti e preferire quelli con ingredienti naturali. Il problema è che sensa materiali abrasivi le macchie sullo smalto non vanno via…
Il test ha dimostrato per esempio che i dentifrici meno abrasivi, come l’Arbre vert, Carrefour Soft bio e Melvita, sono quelli il cui effetto sbiancante è insufficiente. Ci sono altri dentifrici, invece, in particolare i più abrasivi, che si dimostrano piì efficaci. Ma a quale prezzo? Il rischio concreto è di fare danni allo smalto e alle gengive.
Alcuni dentifrici contengono ingredienti potenzialmente pericolosi come il biossido di titanio. Si tratta di una sostanza controversa, con sospetti effetti genotossici. Tra i dentifrici bocciati dal test ci sono marchi molto noti come Parodontax e Sensodyne. In ultima posizione c’è Colgate Max White One, che contiene acido fosforico. Un ingrediente che non sbianca lo smalto ma lo altera tempotaneamente. Il suo effetto sbiancante, dunque, non è duraturo.
Occhio comunque agli ingredienti. Bisogna diffidare da dentifrici che contengono cocamidopropil betaina, sodio lauril solfato, limonene e il già citato biossido di titanio. Un altro consiglio è quello di usare il dentifricio sbiancante con moderazione, alternando l’uso con quello ordinario.
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