Occorre fare chiarezza sulla ben nota e controversa vicenda relativa alla diatriba “Fermi”-“Caboto”.
E’ bene precisare che il pronunciamento del Consiglio di Stato si limita esclusivamente a respingere l’appello cautelare.
Pertanto l’ordinanza su citata non si pronuncia in merito al trasferimento del “Fermi” a Via Calegna, né tantomeno stabilisce che detto trasferimento rappresenta la soluzione “più giusta e appropriata”, come compare in alcuni articoli: occorre ricordare che in data 12 settembre 2014, la Provincia ha inviato, a seguito della relazione del responsabile della sicurezza del “Fermi” che evidenziava l’impossibilità dello stabile di Via Calegna a contenere tutti gli oltre 600 studenti nonché la mancanza di uffici e tutte le aule speciali, una nota in cui precisava che detto immobile poteva accogliere contemporaneamente circa 200 alunni oltre uffici ecc, se usato come succursale fino a circa 300 alunni. Inoltre anche la Regione Lazio ha sottolineato (prot.54996 del 3/10/2014) che la nota del 28 luglio risulta “tardiva e non conforme a quanto deliberato da due pubbliche amministrazioni” senza considerare “il danno che verrà arrecato agli studenti proprio all’inizio dell’attività didattica del nuovo anno scolastico”.
In aggiunta si sottolinea che:
1) la Dirigente delle Politiche Scolastiche della Provincia di Latina ha ribadito, in data 27 ottobre 2014, l’impossibilità di collocare nello stabile di Via Calegna tutti gli studenti del “Fermi” alla presenza del Dirigente Scolastico del “Fermi” e del Dirigente dell’Ambito Territoriale di Latina;
2) la Provincia non ha partecipato al giudizio. Tale circostanza è da intendersi, probabilmente, come una volontà di aver già definito la situazione nei termini sopraindicati.
Con rammarico, ancora una volta, dobbiamo constatare che certi organi di stampa falsificano i dati di fatto, contravvenendo al diritto dei cittadini di essere informati in maniera veritiera.
Il Comitato del “Fermi”