All’esito di articolata attività di indagine, su disposizione del Procuratore della Repubblica Aggiunto dott. Carlo Lasperanza e del Sostituto Procuratore dott.ssa Daria Monsurrò, che dirigono l’indagine, i Carabinieri della Stazione di Sabaudia hanno tratto in arresto quattro persone, due donne e due uomini locali, ritenute a vario titolo i mandanti e gli esecutori dell’incendio di uno stabilimento balneare.
I Carabinieri della Stazione di Sabaudia hanno infatti ricostruito gli eventi incendiari avvenuti nella notte tra il 05 e il 06 gennaio scorso, allorquando è andato distrutto lo stabilimento balneare “Dune 31.5” sito in strada lungomare pontino.
Già nell’immediatezza dei fatti i militari, intervenuti sul posto, hanno avviato le indagini raccogliendo ogni elemento utile senza tralasciare alcuna ipotesi investigativa. Dopo aver appurato che anche l’impianto di allarme e videosorveglianza era andato distrutto nel corso dell’incendio, gli accertamenti si sono concentrati in un approfondito controllo dell’area interessata e dell’area limitrofa all’incendio, dove è stata infatti rinvenuta una bottiglia contenente dei residui di liquido infiammabile, sulla quale i Carabinieri hanno immediatamente iniziato a lavorare, escutendo diverse persone, tra cui i titolari dello stabilimento incendiato e i titolari degli stabilimenti e chioschi limitrofi.
I sospetti dei militari dell’Arma hanno permesso di appurare infatti come l’incendio sia effettivamente stato commissionato dai titolari di una concessione per noleggio di sdraio e ombrelloni cessata a seguito di ripetute violazioni accertate dai Carabinieri Forestali del Parco di Fogliano e recentemente riaperta in altra località del lungomare sabaudo, e che avrebbe già avuto diversi screzi con i titolari dello stabilimento incendiato.
Le ulteriori indagini dei Carabinieri hanno permesso inoltre di individuare in un giovane locale l’autore dell’incendio che, unitamente ad un altro giovane del luogo, per 500,00€, avrebbero materialmente dato fuoco allo stabilimento, per poi allontanarsi mentre lo stesso bruciava.
I mandanti del reato, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti presso la propria abitazione, in regime degli arresti domiciliari, mentre gli esecutori materiali del delitto sono stati tradotti in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Latina.
L’attenzione del Comando Provinciale Carabinieri di Latina rimane alta e costante sull’intero territorio di competenza al fine di fornire una risposta concreta ed incisiva alle legittime pretese di ordine e sicurezza pubblica avanzate dai cittadini, specie per quanto concerne la tutela ed il rispetto delle misure per fronteggiare i reati predatori, lo spaccio di sostanze stupefacenti, specie tra i giovani, nonché per assicurare il controllo del rispetto delle prescrizioni in materia di contenimento della pandemia da Coronavirus. Pertanto continueranno con assiduità i servizi di prevenzione e contrasto svolti dall’Arma dei Carabinieri, affiancando alla capillare perlustrazione del territorio una continua e attività info-investigativa, contattando commercianti e cittadini al fine di acquisire quante più notizie utili per prevenire il ripetersi dei reati ed assicurare alla giustizia gli autori di quelli già perpetrati: è difatti fondamentale la collaborazione di tutti, non solo degli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto della cittadinanza la quale è invitata a segnalare al numero di emergenza 112 qualsiasi situazione dubbia di cui venga a conoscenza.
Comunicato stampa
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