La laurea è un titolo indispensabile per assicurarsi un futuro che abbia dalla sua la possibilità di offrire un lavoro soddisfacente e in grado di assicurare la necessaria indipendenza economica. Ed è proprio per questo che tantissimi studenti, pur di conseguire questo titolo, sono disposti a fare ogni tipo di sacrificio: soprattutto i giovani che abitano nei piccoli centri, e che accettano di intraprendere una faticosissima vita da pendolari verso Latina e altri centri più grandi, o di trasferirsi fuori sede presso le metropoli più note dello Stivale, come ad esempio Roma o Milano.
Il motivo è dovuto alla possibilità di trovare un’offerta formativa più completa ed in linea con le proprie ambizioni. Sappiate però che oggi le alternative ci sono, in questo senso la tecnologia corre in nostro soccorso.
Gli atenei telematici: più di un’alternativa
Lo stile di vita da studenti pendolaristi o da fuori sede comporta, oltre alla grande fatica, anche costi molto ingenti dovuti agli abbonamenti per i mezzi pubblici e, ovviamente, all’affitto di un appartamento. Eppure esiste una soluzione che permette agli studenti di conseguire una laurea frequentando le lezioni anche a distanza: parliamo degli atenei telematici come l’Unicusano, che consente, ad esempio, di iscriversi a un corsi di laurea magistrale online. Grazie ad atenei come questo, è possibile frequentare da casa una vasta gamma di corsi, da ingegneria a scienze dell’educazione, seguendo le lezioni attraverso la piattaforma di e-learning: uno strumento digitale che ospita le videolezioni e tutto il materiale didattico necessario.
La soluzione ideale per rimanere nella propria città, gestire meglio il proprio tempo e dedicarsi anche ad uno stage o un lavoro. Questa è un’opzione molto valida, soprattutto in un’ottica di digitalizzazione: dallo sviluppo di software sempre più sofisticati, al boom dei sistemi cloud per il salvataggio dei dati, all’aumento dei dipendenti che lavorano da casa. Anche la stessa istruzione dunque non è da meno.
Quasi la metà degli studenti sono fuori sede
Per comprendere quanti studenti abbiano invece optato per un trasferimento in un’altra città d’Italia, basta consultare i dati raccolti dall’Istat: secondo il noto istituto di ricerca, infatti, nel 2014 sono stati rilevati oltre 600.000 studenti fuori sede in un totale di 1.600.000 studenti universitari. Molti di questi studenti alternano i corsi in facoltà a dei lavori più o meno salutari, mentre altri che hanno orari di lezione più severi dovranno contare inevitabilmente sul sostegno economico da parte della famiglia.
Secondo i dati Istat i ragazzi che scelgono di studiare in una città diversa da quella di residenza dovranno sostenere una spesa di circa 10.000 euro l’anno, investita in tasse universitarie, materiale didattico, spese per affitto e bollette, trasporti e alimentazione. Una piccola curiosità, secondo la ricerca University Report 2016, condotta dall’Osservatorio di JobPricing, è stato stimato un lasso di tempo di durata compresa tra gli 11 e i 20 anni per recuperare gli investimenti fatti nel corso degli anni universitari.
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