“Prendiamo atto dell’esito delle analisi dell’Arpa sul terreno da cui sono fuoriuscite delle fumarole. Tale risultato lo abbiamo appreso dalla stampa, ufficialmente non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione, nonostante i nostri legali, Avv. Angela De Rosa e Avv. Letizia Colaguori abbiano inviato una pec all’Arpa per conoscere le modalità con cui sono state svolte le rilevazioni. È bene precisare che le analisi dell’Arpa riguardano soltanto la qualità dell’aria: ci risulta che le centraline siano state poste per 48 ore nei pressi di una abitazione privata di un residente, il Sig. Capasso, a 100 metri di distanza dalle fumarole, quando ancora il fumo non era forte e acre come accaduto nella seconda decade di agosto. Gli stessi tecnici dell’Arpa hanno evidenziato la necessità di usufruire di alimentazione elettrica non presente in area e di custodire le centraline in proprietà private. Sono state sufficienti 48 ore di rilevazione a fronte di 50 giorni di emissioni dei fumi? Sono state usate centraline che rilevano le polveri sottili? Rimane il forte dubbio di come possano essere conciliabili cinquanta giorni di fumarole che nemmeno i vigili del fuoco riuscivano a spegnere e i malesseri riscontrati da referti medici con il quadro dei risultati dell’Arpa diffusi online. Attendiamo i documenti ufficiali dell’Arpa e restiamo in attesa di conoscere i risultati dell’analisi del terreno, riservandoci di agire in tutte le sedi opportune per difendere la nostra salute”
Comunicato stampa residenti
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