Dissalatori, la conferenza dei servizi non decide. Salta l’ipotesi di installazione lampo. Bartolomeo: “Viriamo verso altre soluzioni”

Ci vuole tempo per assumere decisioni così delicate. E per i dissalatori al porto di Formia il percorso si fa sempre più in salita. A dirlo è l’esito della conferenza dei servizi tenutasi stamani a Latina, convocata per acquisire i pareri delle istituzioni coinvolte nella decisione sull’installazione degli impianti presso il molo Vespucci. Soluzione che Acqualatina ha proposto per incrementare il flusso idrico e tamponare l’emergenza che da settimane coinvolge il basso Lazio.

Il Comune di Formia ha ribadito la sua fiera opposizione al progetto. Ma a porre la pietra tombale sull’idea di una soluzione lampo è stata la Soprintendenza ai Beni Ambientali che ha fatto sapere di volersi prendere tutti i 90 giorni di tempo previsti dalla legge per esprimere il suo parere. Tre mesi di tempo vuol dire far scivolare l’eventuale decisione a ben oltre l’estate quando la crisi – questa è la speranza di tutti – sarà superata.

La stessa Provincia di Latina ha dichiarato di non poter esprimere la sua posizione, ritenendo la documentazione in possesso ancora carente.

Il Comune di Formia, capitanato dal Sindaco Sandro Bartolomeo, nell’occasione accompagnato da un consulente, l’ing. Giuseppe Sappa, Ordinario della Facoltà di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale dell’Università “La Sapienza” di Roma, ha ribadito i propri timori sui danni che l’installazione dei dissalatori potrebbero produrre all’ecosistema marino del Golfo, esprimendo parere drasticamente negativo.

Domani si riunirà la conferenza dei sindaci che, sulla base dell’esito interlocutorio della conferenza dei servizi, discuterà degli interventi da realizzare per arginare la crisi idrica. “In quella sede – fa sapere il Sindaco Sandro Bartolomeo – faremo in modo che l’investimento previsto per i dissalatori venga immediatamente riconvertito per destinarlo ad interventi di ristrutturazione della rete, ricerca perdite e a tutti le altre iniziative strutturali che si rivelino utili alla risoluzione del problema. Nel frattempo, ci si potrà continuare a rifornire attraverso navi cisterna in caso di difficoltà. Per noi era imprescindibile prendere atto che Formia non può subire un ulteriore danno ambientale. Esprimo dunque piena soddisfazione per l’esito della conferenza. I dissalatori, l’ho detto e lo ripeto, non sono la soluzione ad un problema che necessita di interventi molto più seri e duraturi”. 

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