Nella giornata di oggi, 31 luglio, è pervenuta l’ennesima ordinanza sindacale finalizzata al blocco dei lavori per l’installazione del dissalatore a Ventotene. È il quarto atto del genere emesso in pochi giorni, dopo quello del 24 giugno, del 19 luglio e del 25 luglio. Contro le prime tre ordinanze la Società ha ottenuto pronuncia favorevole del TAR.
In data odierna, alla luce dell’ordinanza, Acqualatina ha comunicato ufficialmente alla Regione Lazio che, in presenza della reiterata violazione da parte del Comune di Ventotene degli obblighi di cui al Protocollo d’intesa, siglato nel mese di settembre 2015 dai Comuni di Ventotene e Ponza, dalla Regione Lazio, dall’ATO4 e da Acqualatina stessa, il Protocollo si considera decaduto e, contestualmente, anche gli obblighi della Società ivi previsti.
Da domani, 1 agosto, la Società non si ritiene più responsabile del rifornimento idrico tramite navi cisterna al Comune di Ventotene, fino alla messa in funzione del dissalatore.
Nelle more del subentro della Regione Lazio, o del Comune, nella fornitura, al fine di garantire la necessaria continuità, la Società assicurerà il servizio addebitando i relativi costi alla Regione Lazio.
Il dissalatore avrebbe dovuto essere attivo già dal 7 luglio 2017 e, di conseguenza, il servizio e il costo del trasporto via nave avrebbero dovuto cessare. Così non è stato, in conseguenza dei continui irresponsabili e ingiustificati ostacoli frapposti dal Comune. In base a quanto previsto dal protocollo stesso, dunque, la responsabilità del gestore decade.
Acqualatina, ovviamente, continuerà ad essere responsabile del servizio idrico integrato (distribuzione idrica, fognatura e depurazione) nell’Isola di Ventotene, ma non del trasporto via nave; la Società, comunque, ricorrerà nelle sedi opportune, come fatto finora, al fine di completare i lavori per l’installazione del dissalatore, in notevole ritardo a causa dei diversi atti dell’Amministrazione comunale.