Il divorzio con avvocato gratuito è davvero possibile? Ecco in quali casi si può usufruire del beneficio secondo quanto stabilito dalla Legge
Negli ultimi anni il numero di divorzi è notevolmente aumentato rispetto al passato. Purtroppo, però, ancora adesso molte persone rinunciano a separarsi dal coniuge, seppure di fronte alla sussistenza di valide ragioni, a causa di una serie di difficoltà economiche.
Divorziare, infatti, comporta elevate spese legali che possono variare da poche centinaia di euro fino ad arrivare anche a 5.000 euro. Tale differenza dipende principalmente dall’onorario dell’avvocato che segue il divorzio.
Nel caso in cui non ci si voglia avvalere di questo professionista la cifra scende notevolmente. Tuttavia, ci sono delle situazioni in cui, soprattutto laddove la separazione non sia consensuale o ci siano di mezzo dei figli minori o beni cospicui, l’avvocato è quanto mai necessario. Quello che però in pochi sanno è che in determinate circostanze è possibile richiedere assistenza legale gratuita.
Divorzio con avvocato gratuito: requisiti e casi possibili
Non tutti sanno che in Italia è possibile richiedere l’istituzione del gratuito patrocinio, che permette ai cittadini in possesso di determinati requisiti di reddito di usufruire della tutela legale senza farsi carico delle spese processuali (parcella dell’avvocato, contributo unificato, spese di notifica ecc.). Per ottenerlo basta fare domanda presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del luogo in cui si svolge il processo.
In ambito civile la richiesta può essere presentata personalmente dal richiedente (o dal suo legale) oppure tramite raccomandata A.R. L’importante è che la firma apposta sia autenticata dal Legale del richiedente oppure dall’interessato stesso tramite autocertificazione secondo le modalità previste dal DPR 445/2000.
Nel concreto, possono fare domanda di gratuito patrocinio coloro che hanno un reddito massimo pari a 12.838,01 euro. Si precisa a tal proposito che per determinare la soglia si deve tener conto di tutti i redditi del nucleo famigliare del richiedente. Nel conteggio sono compresi anche i redditi esenti da imposta e quelli per i quali è prevista un’imposta sostitutiva.
La procedura è valida, come abbiamo visto, per tutte le cause civili, divorzio compreso. Coloro che intendono interrompere il rapporto coniugale possono beneficiare del gratuito patrocinio anche in caso di separazione consensuale e divorzio congiunto. Una volta inoltrata la richiesta, si otterrà risposta entro i successivi 10 giorni.
Si ricorda che il cittadino che presenta la domanda può scegliere liberamente il legale dal quale farsi seguire, purché questo sia iscritto nelle liste degli Avvocati disponibili al Gratuito Patrocinio. Per sapere quali sono i legali disponibili a svolgere questo servizio è sufficiente consultare i vari elenchi presso le rispettive sedi o online.