Con l’inizio della serie di partitelle amichevoli la preparazione precampionato della Don Bosco Gaeta, entra nella fase conclusiva, in vista dell’inizio del campionato previsto per il 4 ottobre.
Sono più di una le novità di quest’anno nella compagine oratoriana. Oltre alla nomina di Silverio Schiano a Direttore Sportivo, assume particolare evidenza l’annuncio di Francesco D’Amante in qualità di allenatore della prima squadra.
Francesco D’Amante 31 anni, è nato calcisticamente nella Don Bosco a cominciare dai primi calci fino a diventare il mitico capitano della squadra celeste-granata, tra i protagonisti della storica promozione in prima categoria di qualche anno fa. Francesco si è assunto l’arduo compito di guidare una formazione composta da un mix di giovani e meno giovani con l’obiettivo di mantenere la categoria, proseguendo il buon lavoro dei suoi predecessori. Compito non facile visto che la Don Bosco notoriamente è una delle poche società che rispetta lo spirito e la lettera del calcio dilettantistico.
Lo abbiamo intervistato per saperne di più sulla squadra e sul suo approccio ad una esperienza nuova e difficile.
– Francesco, prima esperienza da allenatore: una bella responsabilità….
“Si certo. Non sono incosciente, sono consapevole delle difficoltà che mi aspettano, ma sono anche felice che la società mi abbia dato la possibilità di intraprendere questa nuova avventura affidandomi la prima squadra di cui fino a qualche mese fa facevo parte come giocatore. Ci metterò impegno ed entusiasmo per raggiungere il non facile obiettivo di raggranellare presto i punti per la quota salvezza.
– Come pensi di raggiungere l’obiettivo?
“Insieme al nuovo DS Silverio Schiano siamo riusciti a mettere insieme un buon mix di giocatori esperti e giovani a cui cercheremo di trasmettere quei valori che fanno parte del DNA della nostra società e che ho praticato da quando ho iniziato a giocare a calcio: impegno, sudore e fatica ma nello stesso tempo divertimento e passione per il calcio. Speriamo solo di poter tornare a utilizzare presto lo stadio Riciniello e non dover continuare a giocare le partite interne a Sperlonga o su campo poco idoneo come quello di S. Carlo. Giocare sempre fuori casa è un grande problema.
– Ora ci puoi rivelare i nomi della rosa visto che ormai i termini per i tesseramenti sono scaduti?
“Per il ruolo di portiere ci sono Di Fonzo(95) che torna dopo l’esperienza maturata l’anno scorso nella Polisportiva; un altro giovanissimo Pirro classe 96 e inoltre Francesco Leboffe ci ha nuovamente offerto il suo contributo di esperienza. In difesa, oltre ai confermati Schiano, Di Tucci e Guetari, ci sono molte novità: Astete, Fortunato, Colozzi, Mantoan Sorgente e Galeno tutti giovani in età di lega. A centrocampo oltre al confermatissimo Fantasia, da segnalare il ritorno di Santangelo, e la conferma dei giovani Guglietta, Turco, Arena, Allegretto e La Croix, ai quali si aggiunge il giovanissimo Pescatore (96).In attacco le novità sono Vaudo e Leccese, entrambi del 96, che si aggregano agli esperti Giacomo Albano, Azzoli, Forlani e Ottobre.”
– Quest’anno chi prenderà la tua fascia di capitano?
“Quest’anno la fascia di capitano andrà a Marco Fantasia, che pur non essendo quello più grande di età, è il giocatore che milita da più tempo nella Don Bosco. Un premio alla sua serietà impegno e attaccamento alla maglia”.
– Da giocatore ad allenatore, quali potrebbero essere le differenze?
“Le differenze tra giocare e allenare sono tante… Cercherò di essere una specie di capitano in panchina cercando di fare tesoro degli insegnamenti dei vari allenatori che ho avuto in passato e in particolare gli ultimi due, Jannitti e Raimondi. Alla mancanza di esperienza mi sforzerò di sopperire con l’entusiasmo, l’impegno. Inoltre sono certo che non mi mancherà l’aiuto e il sostegno della squadra, del Direttore Sportivo e di tutta la società”.