A distanza di tre anni dalla nascita ufficiale del presidio Libera del Sud Pontino – don Cesare Boschin, ne è stato riconfermato come referente don Francesco Fiorillo.
La sua candidatura è stata infatti, accolta all’unanimità nel corso di un’assemblea dei soci del presidio che ha avuto luogo lo scorso sabato 4 dicembre presso il Monastero San Magno, a Fondi.
In questa prima parte di cammino sono state centinaia i ragazzi e le ragazze incontrati nelle scuole, per educarsi insieme alla libertà e al confronto. Decine i giornalisti, scrittori, attori, rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno consegnato le loro storie, competenze, esperienze di vita. Migliaia le persone che hanno accolto l’invito a costruire una memoria viva. Consegnando, ogni 21 marzo, le storie, le speranze, i volti delle 1031 vittime innocenti delle mafie da una generazione all’altra.
Questa la strada fatta. Ma molto ancora c’è da fare, per riuscire, insieme, a costruire nell’oggi quel futuro in cui vorremmo vivere.
La recente pandemia e i due anni trascorsi hanno ricordato che c’è un solo modo per combattere quella povertà economica, culturale e sociale terribilmente acuita dall’attuale emergenza sanitaria e in cui le mafie da sempre sguazzano: scegliere di fare insieme.
Saranno quindi, tre le parole che accompagneranno, per il prossimo triennio, l’azione del presidio sul territorio: Gratitudine, Corresponsabilità e Fare.
Nel ricordo vivo di don Cesare Boschin, sacerdote di Borgo Montello ucciso dalla camorra, e di tutte le vittime innocenti delle mafie.