Molto spesso ci capita di faticare a perdere peso e al contrario riprendere chili molto facilmente dopo la dieta: forse è per questa ragione.
Adesso che il periodo delle feste si avvicina, in molti si crucciano di dover resistere alla tentazione di dolci e manicaretti fatti in casa. Altri, invece, decidono di concedersi qualche sgarro culinario, per poi riprendere la dieta direttamente a gennaio.
Insomma, alcune persone sono costrette a fare costante attenzione a quello che mangiano, poiché prendere peso per loro è particolarmente facile.
Pensiamo ad esempio alla fatica che si fa durante la dieta e, di contro, alla facilità con cui a volte riprendiamo i chili persi. Ma perché ciò accade?
Mesi per perdere peso e poi bastano giorni per riprendere i chili persi: perché accade?
Le cause di questa tendenza possono essere numerose. Se ad esempio ci siamo sottoposti a diete particolarmente drastiche, al fine di dimagrire velocemente, è probabile che riprendere un’alimentazione anche solo normale possa creare problemi. Vi è poi un’altra ragione per cui tendiamo a ingrassare di nuovo. Stando a quanto affermato da Simona Bertoli sul settimanale Gente, le nostre cellule adipose hanno una sorta di memoria.
La direttrice del centro obesità dell’Istituto auxologico di Milano, infatti, ha parlato di come queste cellule tendano ad attivare i geni legati alla sensazione di fame e sazietà, o meglio, solo ai primi. In altre parole, le cellule che sono state abituate a serbare una grande riserva energetica tendono a voler tornare a quello stato, attivando il senso di fame.
Il trattamento dell’obesità (che già avviene in diversi modi), secondo la dottoressa, deve partire da una ridefinizione della patologia stessa. Se prima l’obesità era definita un eccessivo accumulo di massa grassa, oggi si tende a definirla come una malattia cronica recidivante. Quasi come dire che si tratta di una condizione di cui è impossibile liberarsi!
La realtà dei fatti, però, è meno drastica di così. Esistono infatti diverse strade per trattare questa patologia: dalla terapia psicologica all’educazione alimentare, dai trattamenti farmacologici fino agli interventi di chirurgia bariatrica.
Considerarla come una patologia cronica può però tornare utile da due punti di vista. Innanzitutto da quello psicologico, poiché pone i pazienti in uno stato d’animo più consapevole rispetto al “nemico” che stanno combattendo.
E in secondo luogo da un punto di vista della prevenzione: dal momento che è così difficile liberarsene, la cosa migliore è prevenire il problema, quando possibile. Soprattutto dal momento che viviamo in una società che la dottoressa ha definito obesogenica, cioè che tende a generare obesità.