Il Consorzio Industriale del sudpontino ha solo 30 giorni di tempo per provvedere a mettere a norma i propri standard di Trasparenza e di accesso agli atti amministrativi. Questa è la decisione assunta dall’autorità nazionale Anticorruzione in seguito a un esposto inoltrato dai meetup del M5S di Formia e Gaeta il 28 giugno scorso. Un esposto dettagliato, quello sottoscritto dai due organizer di Formia e Gaeta, Paolo Costa e Raffaele Trano, che segue una serie di richieste di accesso agli atti puntualmente inevase.
Meno di una settimana fa, quindi, l’autorità Anticorruzione ha scritto al Presidente del Consorzio Industriale Salvatore Forte per intimarlo al rispetto della legge sulla Trasparenza (d. lgs. 33/2013) e fornire tutte le richieste di informazioni e istanze dei cittadini e dei movimenti. Una missiva, quella dell’autority, che pone fine a una serie di illegittime omissioni che il Consorzio tende a perpetrare impunemente nel tempo.
Il dirigente dell’autorità nazionale Anticorruzione riconosce che gli attivisti del M5S hanno diritto a conoscere 1) il numero dei dipendenti dell’Ente a vario titolo; 2) la remunerazione dei componenti del consiglio d’Amministrazione e del direttore generale; 3) il numero dei consulenti esterni; 4) l’entità dei finanziamenti pubblici e privati; 5) le delibere del CdA, dell’assemblea e dei provvedimenti dell’Ente.
Ma l’autorità non si ferma alla segnalazione degli organizer del M5S, e rileva ulteriori carenze, in particolar modo nelle sezioni “Bandi di Gara e Appalti”, “Performance” e “Beni immobili e gestione del Patrimonio”, che risultano, dalla verifica, totalmente carenti. Insomma, il Consorzio opera in totale spregio della legge sulla Trasparenza e Accesso agli atti, precludendo qualsiasi possibilità di controllo esterno sull’Ente.
“Il Consorzio industriale del sudpontino – affermano gli esponenti del M5S – deve imparare a rispettare i cittadini e le istanze di accesso agli atti. Continuare a nascondere i documenti è, oltre che scorretto, anche illegale. Essendo un ente a partecipazione pubblica, noi abbiamo il diritto di sapere come vengono spesi i soldi dei cittadini, la regolarità degli atti amministrativi e i procedimenti che il Consorzio sta portando avanti. Per noi del M5S il monito dell’autority rappresenta una vittoria dei cittadini, di quei cittadini attivi che credono nella partecipazione, nella legalità e nella trasparenza delle azioni amministrative”.
Ora resta da aspettare i 30 giorni intimati dall’autority (ne mancano poco più di una ventina) per verificare se il Consorzio rispetterà la scadenza prevista e le prescrizioni imposte. Ovviamente i due meetup del Golfo monitoreranno costantemente la situazione per segnalare ulteriori ritardi.
“Registriamo ancora una volta il totale disinteresse da parte degli Enti locali che partecipano al Consorzio – concludono gli organizer dei meetup di Formia e Gaeta. Nessuno di loro si è posto il problema della mancata Trasparenza del Consorzio Industriale, come se fosse una cosa normale, scontata e non degna di un minimo di interessamento. Come se i Comuni che finanziano annualmente il Consorzio fossero complici o comunque silenti e compiacenti. Ricordiamo che nel Consorzio Industriale ci sono i comuni di Campodimele, Castelforte, Fondi, Formia, Gaeta, Itri, Lenola, Minturno, Monte San Biagio, Sperlonga, Spigno Saturnia, SS. Cosma e Damiano, ed inoltre la Provincia di Latina, la C.C.I.A.A. di Latina e l’ Assoper-Federlazio”.
Di seguito pubblichiamo la lettera integrale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione inviata per conoscenza anche ai meetup di Formia e Gaeta
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