E’ il cibo l’argomento più chiacchierato e fotografato in vacanza. E’ quanto emerge da uno studio commissionato dalla Federazione italiana pubblici esercizi –Confcommercio Imprese per l’Italia. Non c’è foto di piatti e pietanze realizzate a casa o dagli chef che non vengano condivise sui social.
Di cibo si parla ovunque in spiaggia, in montagna, per la strada, tra le mura casalinghema è sulla rete che la discussione si amplifica tanto da dare vita a decine di hashtag a tema: #italianfood, #italianfoodlover, #italianfoodstyle. Prima di essere gustato il piatto deve essere prima di tutto selfato e
condiviso. Il ‘food sharing’ (cibo condiviso) o più semplicemente il selfiefood è diventato il fenomeno dell’estate. Un rito dal quale oggi nessuno ne può fare a meno. Anche per questo cresce sempre più l’attenzione verso il lato estetico dei piatti e i ristoratori non possono che adeguarsi e assecondare la
crescente propensione dei consumatori a pubblicare i piatti sui social attraverso foto e video, al fine di esaltarne forme e cromatismo.
Sempre dalla ricerca commissionata da Fipe-Confcommercio Imprese per l’Italia emerge anche che gli italiani mettono al primo posto il piatto unico, preferendo quello vegetariano, forse non tanto o non solo per esigenze salutistiche quanto piuttosto perché in vacanza il tempo dedicato alla cucina non è poi così tanto.
Sul podio anche pasta e pesce, mentre si consuma meno la carne. Per le bevande, invece, tanta acqua per rimanere idratati e birra più che vino.
Per quanto attiene alla spesa fuori casa e ai consumi estivi, gli italiani in vacanza tra le voci di spesa mettono al primo posto il cibo. La spesa per il cibo dei 24 milioni di italiani che andranno in vacanza quest’estate – 11 solo nel mese di agosto – è di 6,5 miliardi.
I numeri che escono fuori non sono sufficienti a fornire un quadro positivo dei consumi estivi dei due mesi già conclusi (giugno e luglio) e neppure per quello appena iniziato (agosto). Tra i ristoratori i pessimisti sono molto di più degli ottimisti e la maggioranza pensa che l’estate 2019 sarà come l’estate 2018. I risultati di giugno sono più o meno in linea con quelli dello scorso anno, è a luglio che la valutazione diventa più negativa, con un saldo tra chi ritiene che il mese sarà migliore dell’anno scorso e chi, al contrario ritiene che sarà peggiore pari a – 21,9%. Ad agosto la situazione migliora, ma sempre con molte riserve (-15,8%). È tuttavia sul turismo interno che i giudizi sono più cauti, mentre per gli stranieri le indicazioni risultano improntate a maggior ottimismo. Nel dettaglio, il saldo tra chi dice che sono in aumento i flussi di italiani e chi dice che sono in flessione è pari a -9,6%, mentre il saldo delle risposte sui flussi degli stranieri è positivo (più 5,7%).
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