È legale ripartire le spese condominiali in parti uguali? Come stanno le cose

In molti si chiedono se sia legale ripartire le spese condominiali in parti uguali. La questione è un po’ complicata, vediamo quindi come stanno davvero le cose.

Chi vive all’interno di un condominio sa perfettamente quante diatribe possono nascere in riferimento alla ripartizione delle spese condominiali. Generalmente esse vengono suddivise in base ai millesimi posseduti da ciascun condomino.

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È legale ripartire le spese condominiali in parti uguali? Come stanno le cose-Gazzettinodelgolfo.it

Pertanto, è lecito chiedersi se sia legale suddividerle in parti uguali a prescindere dai millesimi posseduti da ognuno. Siccome la questione può apparire un po’ complicata e controversa è bene fare luce sull’argomento, avvalendosi di quanto affermano il Codice Civile e, ovviamente, il regolamento condominiale. Solo così sarà possibile fare un po’ di ordine e sapere sempre se si sta pagando la quota giusta.

È legale ripartire le spese condominiali in parti uguali? Facciamo un po’ di chiarezza

Di norma le spese condominiali vengono ripartite in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascun condomino, espressa in millesimi all’interno della tabella allegata al regolamento condominiale. La situazione però si complica quando determinati spazi o servizi sono utilizzati in modo limitato dai condomini. In questo caso, le spese devono essere ripartite in proporzione all’uso che ciascuno può farne (art. 1123 cod. civ.).

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È legale ripartire le spese condominiali in parti uguali? Facciamo un po’ di chiarezza-Gazzettinodelgolfo.it

Pensiamo ad esempio all’utilizzo delle scale o dell’ascensore. In simili circostanze, la legge (art. 1124 cod. civ.) prevede un criterio che tiene conto sia dei millesimi di proprietà sia dell’altezza di ciascun piano dal suolo (chi vive in alto paga di più rispetto a chi sta in basso). Per quanto riguarda tutti gli altri ambienti di cui i condomini usufruiscono in modo diverso, dovranno essere redatte delle apposite tabelle da includere nel regolamento.

Qualora, invece, ci fossero dei servizi ad uso esclusivo di un gruppo di condomini, soltanto quest’ultimo dovrà pagare per le spese. Gli altri sono del tutto esonerati. Alla luce di quanto detto finora, viene spontaneo chiedersi se sia dunque legale che le spese vengano sempre ripartite in maniera equa.

Ebbene, la ripartizione delle spese condominiali in quote uguali è legale solo se stabilita dal regolamento contrattuale, accettato all’unanimità dai condòmini. In tutte le altre ipotesi, la divisione degli oneri secondo criteri diversi da quelli previsti dalla legge deve ritenersi invalida.

A tal proposito, si ricorda che secondo la giurisprudenza (Cass., 16 aprile 2019, n. 10586) è da considerarsi nulla la deliberazione con cui l’assemblea decide di ripartire le spese senza rispettare i principi di legge precedentemente elencati.

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