E se muore chi deve pagare l’assegno di mantenimento? Scala agli eredi?

In caso di morte di chi paga l’assegno di mantenimento, cosa succede a quest’ultimo? Scopriamo cosa dice la legge in merito.

Le leggi in merito di successione formano un dedalo di regole piuttosto complesso tra cui districarsi. In caso di morte di qualcuno, infatti, la sua eredità passa agli eredi. Ma cosa si intende per eredità?

Gruppo di persone con avvocato
E se muore chi deve pagare l’assegno di mantenimento? Scala agli eredi? – Gazzettinodelgolfo.it

Si potrebbe far riferimento ai suoi beni, mobili e immobili. Oppure si potrebbe far riferimento al patrimonio e anche all’insieme dei suoi oneri. Poniamo ad esempio il caso di un soggetto che debba versare un assegno di mantenimento mensile nei confronti dell’ex coniuge o dei figli.

Cosa accade in caso di morte? L’onere dell’assegno di mantenimento passa ai suoi eredi o no? E se muore chi ne beneficia, gli eredi di quest’ultimo possono continuare a pretendere l’assegno? In merito la legge si esprime chiaramente, scopriamo dunque cosa afferma nello specifico.

Cosa succede all’assegno di mantenimento o agli alimenti in caso di morte di uno dei due coniugi?

L’assegno di mantenimento, al pari degli alimenti, è definito come un’obbligazione personale. Per questo motivo non si può considerare come uno dei beni (o degli oneri) che fanno parte dell’eredità. A differenza ad esempio di debiti fiscali o bancari.

Atto di successione
Cosa succede all’assegno di mantenimento o agli alimenti in caso di morte di uno dei due coniugi? – Gazzettinodelgolo.it

Per sua stessa natura, dunque, l’assegno di mantenimento non passa agli eredi, ma si esaurisce alla morte del soggetto che era tenuto a erogarlo. Allo stesso modo, se muore il coniuge beneficiario di un assegno di mantenimento, gli eredi di quest’ultimo non possono pretendere di continuare a riceverlo.

I beni che passano in eredità, dunque, sono di natura differente. Essi vanno a comporre il patrimonio da suddividere tra quota di legittima e quota testamentaria. La prima comprende i 2/3 dell’eredità ed è assegnata agli eredi diretti del defunto indipendentemente dalle volontà espresse meò testamento.

La seconda, il terzo restante, è quella a cui il defunto fa riferimento nel suo testamento olografo. Questa può dunque essere erogata anche a eredi non diretti, ad esempio parenti acquisiti, parenti di lontano grado, oppure enti, associazioni e via dicendo.

La quota legittima e la quota testamentaria, in ogni caso non comprendono gli alimenti o l’assegno di mantenimento. In ultima analisi, il mantenimento cessa definitivamente con la morte dell’obbligato o del beneficiario.

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