La Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulla discarica di Malagrotta, ha emesso un’interdittiva antimafia, ripresa dall’Autorità Nazionale Anti Corruzione di R. Cantone, nei confronti della società della provincia di Caserta che opera nel ciclo dei rifiuti, ma che risulta ancora attiva nel comune di Gaeta. Come mai è ancora lì?
L’Autorità Nazionale Anti Corruzione si è espressa, ormai da settimane, avvallando l’interdittiva antimafia nei confronti della Ecocar, facente parte dell’universo delle partecipazioni societarie gestite dalla famiglia Deodati, raggiunte già da richieste di commissariamento per gli appalti sui rifiuti a Catania. Stessa procedura si profila anche per Gaeta, ed è proprio il presidente Raffaele Cantone a darcene notizia il 22 Ottobre, durante un’audizione alla Camera nella commissione d’inchiesta sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti, e in seguito a maggiori chiarimenti richiesti dal nostro portavoce Vignaroli (M5S) che si è preso carico della faccenda. Dunque cosa fa la nostra cara amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Mitrano? Nonostante abbia rescisso il contratto da circa 50 milioni di euro, continua a mantenere l’Ecocar allo stesso posto, affidandole incarichi provvisori con rinnovi periodici, come se l’interdittiva antimafia fosse solo uno stato influenzale di tipo stagionale, da curare con pillole a effetto periodico.
Noi siamo letteralmente basiti dal comportamento di questa amministrazione. Il fatto stesso di appartenere ad un partito fondato e che ha al suo interno soggetti indagati, condannati e collusi con le mafie ci fa lecitamente dubitare, e ancor di più questo persistere nel mantenere rapporti con società che hanno legami camorristici, ci allarma alquanto. Diteci se tutto questo è normale?
Chiediamo con forza che il Comune prenda le distanze da qualsiasi conclamato o sospetto caso di società colluse con ambienti della malavita organizzata, e sciolga IMMEDIATAMENTE qualsiasi rapporto con la Ecocar.
Comunicato stampa Movimento 5 Stelle